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Clima: leader religiosi a Onu, azioni concrete per sopravvivenza del pianeta

30 leader religiosi in rappresentanza di 9 religioni hanno unito la loro voce alle migliaia di persone in macia a New York ed hanno firmato una dichiarazione comune per chiedere agli Stati e ai governi del mondo una serie di azioni concrete per ridurre gli effetti del riscaldamento climatico sulla natura.

La dichiarazione è stata al centro di un convegno interreligioso («Interfaith summit on climate change») che su iniziativa congiunta del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) e Religion for peace si è svolto il 21 e 22 settembre a New York. Sarà consegnata al vice-segretario generale delle Nazioni Unite, Jan Eliasson, prima del vertice Onu sul clima che si aprirà domani. A firmare il documento ci sono anche i cardinali Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, di Caritas Internationalis e John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, Nigeria.

«Siamo consapevoli – scrivono i leader religiosi – che il cambiamento climatico si presenta oggi come uno dei principali ostacoli allo sradicamento della povertà. Eventi atmosferici gravi aggravano la fame, provocano insicurezza economica, emigrazione forzata e impediscono uno sviluppo sostenibile. La crisi climatica prova la sopravvivenza dell’umanità sul pianeta terra, e questi fatti devono con urgenza riflettersi in azioni». «Come persone di fede, chiediamo a tutti i governi di esprimere il loro impegno a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto i 2° Celsius. Sottolineiamo che tutti gli Stati condividono la responsabilità di formulare e attuare strategie di sviluppo a basso carbonio così da giungere alla de-carbonizzazione e alla completa eliminazione dei combustibili fossili entro la metà del secolo».