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Cop21: Cidse, Focsiv e Caritas Internationalis, «si deve fare ancora molto per i più poveri»

«Un segnale è stato dato per il futuro del Pianeta, ma si deve ancora fare molto per le popolazioni più vulnerabili». Commentano così l’accordo siglato a Parigi sul clima la Focsiv, il Cidse e la Caritas Internationalis che sono state presenti insieme a Parigi alle negoziazioni di Cop21, durante tutto il periodo del suo svolgimento.

Le organizzazioni cattoliche si sono impegnate fortemente per la definizione di un accordo giusto ed equo a favore delle popolazioni più povere. «Abbiamo sperato nel coraggio e nella creatività dei leader politici nell’affrontare le questioni del cambiamento climatico, tuttavia l’accordo non ha l’ambizione che avremmo desiderato e non offre soluzioni adeguate all’urgenza dei problemi di cui soffrono le popolazioni più povere e vulnerabili sul Pianeta – ha affermato Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis –. Sebbene sia stato fatto cenno alla connessione tra cambiamento climatico, sradicamento della povertà e accesso equo allo sviluppo sostenibile, è insufficiente il riferimento ai diritti umani, che non appaiono essere al centro dell’accordo, mentre dobbiamo agire affinché prevalga il bene comune rispetto agli interessi particolari».

In merito alla questione inerente la finanza messa a disposizione del clima, mentre è rassicurante leggere che i paesi più ricchi si faranno carico di impegnare 100 miliardi di dollari all’anno per il fondo verde, tuttavia non si trova alcuna indicazione su come pensano di raccogliere i soldi di questo fondo. Un’altra preoccupazione riguarda i diritti umani, soprattutto delle popolazioni più povere. «Ispirati dalle parole di Papa Francesco, insieme alle centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo, chiediamo ai governi di considerare la dimensione morale delle loro decisioni politiche rispetto al cambiamento climatico ed a porre le comunità più povere, che stanno soffrendo di più degli impatti del cambiamento climatico, al centro dei loro sforzi»,  sottolinea Heinz Hödl, presidente di Cidse. Mentre Gianfranco Cattai, presidente di Focsiv, richiama l’attenzione sulla realizzazione dell’accordo a livello nazionale: «In Italia il Governo deve passare al più presto a una nuova strategia energetica che metta al centro le fonti rinnovabili e all’adozione di un piano di adattamento credibile».