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Decapitazione ostaggio francese: mons. Stenger (Pax Christi), «Assassini da fermare»

«Orrore di fronte alla barbarie di cui gli uomini sono capaci». Ad esprimerlo al Sir oggi è monsignor Marc Stenger, vescovo di Troyes e presidente di Pax Christi Francia, di fronte alla decapitazione dell'ostaggio francese Hervé Pierre Gourdel avvenuta alla scadenza dell'ultimatum di 24 ore posto martedì dal gruppo terrorista legato ad al-Qaeda che chiedeva a Parigi di fermare i raid aerei in Iraq contro l‘Isis.

«Credo – dice il vescovo Stenger – che oggi dobbiamo resistere a due tentazioni. La prima è la tentazione di generalizzare. Questi gruppi si autodefiniscono musulmani e affermano di agire in nome dell’islam». Ma proprio oggi, aggiunge il vescovo, «abbiamo il dovere di ricordare che questi gruppi non hanno nulla a che vedere con la religione perché nessuna religione può macchiarsi di questi crimini e permettere di trattare l’uomo in questo modo crudele, negando ogni umanità. Quello che fanno non è un atto religioso. È puramente un assassinio». Pertanto, «di fronte alla morte cruenta di un innocente facciamo appello a tutti gli uomini di buona volontà perché non cedano alla tentazione di generalizzare, facendo pagare ad altri con l’esclusione e la condanna le azioni efferate commesse da qualcuno. Che sia chiaro a tutti che queste azioni non hanno nulla di islamico e non appartengono a nessuna religione».

La seconda tentazione da evitare «è quella di non limitarsi alla risposta». E spiega: «Attualmente sono in corso azioni armate contro il sedicente Stato islamico. Occorre certamente fermare l’aggressore. Ma non dobbiamo rimanere a questo livello, reagire cioè con la sola forza delle armi. Sebbene in casi come questi il loro ricorso può avere una certa legittimazione, occorre anche ricordare che la violenza genera sempre violenza». «È piuttosto il momento di unirci tutti – dice il vescovo Stenger -, credenti di tutte le religioni, confessioni, umanisti, per condannare insieme la barbarie e impegnarci là dove siamo e mettere in opera gesti di fraternità, rispetto e accoglienza soprattutto verso chi è diverso da noi». «È il momento di costruire con gli altri un mondo di comunione e di pace» perché «è questa la sola via per uscire dal meccanismo infernale della violenza orribile e barbara». Rispetto poi agli impegni presi del governo francese di sostenere le azioni di guerra contro l’Isis insieme agli Stati Uniti, il presidente di Pax Christi precisa: «Rispondo a questa domanda ripetendo quanto Papa Francesco ha detto proprio a questo riguardo e cioè che quando c’è una aggressione ingiusta, è lecito fermare l’aggressore ingiusto. Ci troviamo di fronte ad una banda di assassini che bisogna fermare. E fermarli significa impedire loro di agire».