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Ebola: Ue, «monitoraggio e mobilitazione». In Europa rischio «molto basso»

Il rischio di contagio ebola per la popolazione nell'Ue continua a essere «molto basso» perché la trasmissione avviene solo per contatto diretto con fluidi corporei di pazienti contagiati e perché sono molto alti gli standard di strutture e cure sanitarie in Europa. Lo ribadisce la Commissione europea con un foglio informativo diffuso oggi.

La mobilitazione e il monitoraggio non si fermano sia all’interno dell’Unione sia nei Paesi più colpiti, dove dal 12 al 16 novembre si sono recati il commissario per gli aiuti umanitari e «coordinatore ebola», Christos Stylianides, e il commissario per la salute Vytenis Andriukaitis. L’Ue ha attivato una «task force» che quotidianamente si ritrova a Bruxelles e di cui fanno parte rappresentanti di Stati membri, Commissione, Servizio di azione esterna, Onu, Croce Rossa e varie ong. Dall’inizio della crisi è stato stanziato oltre 1 miliardo di euro per la diagnostica, le cure mediche, la formazione di personale medico e paramedico, campagne di informazione tra le popolazioni colpite e il trattamento dei cadaveri. I morti sono ormai quasi 5mila e 13mila i contagi. Sono però «necessari più operatori sanitari» internazionali, «spina dorsale della risposta all’epidemia» dice l’Ue, che ha attivato un sistema medico di evacuazione in caso di contagio, accanto alla piattaforma medica online per lo scambio rapido d’informazioni su trattamento e prevenzione.