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Egitto: Ue, stop a violenze. Rapido ritorno a elezioni e a governo civile

È stata una giornata di contatti e di mediazioni politiche quella di ieri a Bruxelles. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione, José Manuel Barroso, hanno infine rilasciato una dichiarazione congiunta nella quale sembrano assumere un atteggiamento molto prudente rispetto al governo provvisorio

“Mentre tutti dovrebbero esercitare la massima moderazione, sottolineiamo la particolare responsabilità delle autorità provvisorie e dell’esercito nel condurre a una cessazione degli scontri”. “La violenza e le uccisioni di questi ultimi giorni non possono essere giustificati” e “i diritti umani devono essere rispettati e difesi”. “I prigionieri politici devono essere liberati”. È stata una giornata di contatti e di mediazioni politiche quella di ieri a Bruxelles. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione, José Manuel Barroso, hanno infine rilasciato una dichiarazione congiunta nella quale sembrano assumere un atteggiamento molto prudente rispetto al governo provvisorio e alle azioni repressive dell’esercito. Una presa di posizione coincisa con la partenza dal Cairo, diretto a Vienna, dell’ex vice presidente e premio Nobel per la pace El Baradei. L’Ue terrà anche oggi una consultazione informale dei 28 Paesi membri nella quale saranno esaminati gli sviluppi degli ultimi giorni e si preparerà probabilmente il campo per una riunione ufficiale a livello ministeriale: Van Rompuy e Barroso hanno infatti affermato che “l’Ue, insieme agli Stati membri, rivedrà urgentemente le relazioni con l’Egitto nei prossimi giorni e adotterà misure per perseguire questi obiettivi”. Nella nota si legge della preoccupazione e dell’“angoscia” per le violenze di piazza e per la perdita di vite umane.

Nella dichiarazione delle autorità dell’Unione europea si ribadisce che “l’Egitto è un partner chiave dell’Ue”, con il quale si condividono “interessi e responsabilità per il mantenimento della pace e della stabilità in una regione strategica” del pianeta. Ma “una ulteriore escalation” delle violenze “deve essere evitata” perché potrebbe generare “conseguenze imprevedibili” per lo stesso Egitto. Van Rompuy e Barroso chiedono un “processo politico inclusivo”, sottolineando come non ci sia “alternativa al dialogo”. “Tutte le forze politiche egiziane devono nuovamente impegnarsi per il futuro democratico del Paese”, preparando un “rapido svolgimento delle elezioni e la costituzione di un governo civile”; “l’esercito egiziano deve rispettare e sostenere tale processo politico”.