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Egitto: al Cairo autobomba davanti a consolato italiano. La condanna di Mattarella e del Papa

Un’autobomba è esplosa stamani, attorno alle 6,30, davanti al Consolato italiano che si affaccia su Galaa Street nel quartiere residenziale di Boulac, al Cairo. Nessuno italiano è rimasto coinvolto, ma l’attentato ha causato un morte e diversi feriti.

«Il vile attentato che ha colpito, al Cairo, la sede del Consolato italiano – ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – conferma quanto grave sia il pericolo costituito dal terrorismo. L’autobomba fatta esplodere nella capitale di un Paese amico evidenzia ancora una volta la indivisibilità dell’impegno per sconfiggere il terrore». «Ribadiamo – ha aggiunto – le ragioni ed i valori della libertà, del rispetto della vita umana, del contrasto alla violenza e della solidarietà che rendono le democrazie più forti di ogni disegno sanguinario. Saremo a fianco dell’Egitto e di ogni altro Paese oggetto dei tentativi di destabilizzazione ed invitiamo l’Unione Europea e la comunità internazionale ad assumere iniziative efficaci e tempestive in questa direzione. Sono certo che l’Italia manifesterà la coesione e la compattezza che sa mettere in campo nei momenti difficili, a sostegno dell’azione di tutela della sicurezza. Ai familiari di chi è rimasto vittima di questo orribile gesto, ai feriti e all’intero popolo egiziano, esprimo la solidarietà della Repubblica Italiana».

«Ferma condanna» anche da parte del Papa, che in un telegramma inviato dal Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, al presidente della Repubblica Araba d’Egitto, Abdel Fatteh Al Sisi «fa appello agli attori politici e religiosi a tutti i livelli ad unire i loro sforzi per combattere con sempre maggiore determinazione il flagello del terrorismo e promuovere la concordia e la solidarietà. Il Papa esprime la sua viva compassione per le famiglie colpite e tutte le persone toccare da queste violenze cieche, assicurando la sua preghiera. In segno di consolazione, implora l’abbondanza di benedizioni divine su tutto il popolo egiziano».