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Egitto: attacco a bus copti, 25 morti. Nunzio, «vile attentato»

A Minya almeno 25 copti che viaggiavano in autobus per un pellegrinaggio nel Monastero di San Samuele, nel sud dell'Egitto, sono stati uccisi da un gruppo di uomini armati che indossavano divise militari. Gli assalitori hanno bloccato il bus, sono saliti a bordo e hanno iniziato a sparare mentre uno di loro filmava il massacro, ha poi raccontato un testimone. Il cordoglio del Nunzio mons. Musarò e la testimonianza del Segretario Patriarcato Copto.

«Un vile attentato da condannare con forza. Questo è un accanimento contro i cristiani, contro la Chiesa e contro tutti gli egiziani. Preghiamo per le vittime e i feriti e ci stringiamo intorno alle loro famiglie». Così mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto, commenta al Sir l’attacco armato a un bus che trasportava cristiani copti a Menyah nel quale sono state uccise almeno 25 persone, altrettante sono rimaste ferite. Secondo fonti locali, tra i morti ci sarebbero anche alcuni bambini. L’autobus era diretto verso il monastero di San Samuele, 220 km a sud del Cairo. Lo scorso 9 aprile, Domenica delle Palme, kamikaze si sono fatti esplodere nelle chiese a Tanta e ad Alessandria, provocando oltre 45 morti.

«Un attacco terroristico che ha provocato almeno 25 morti. Uomini armati hanno fermato il bus di cristiani diretti verso il monastero di San Samuele, a sud del Cairo. Una volta saliti hanno cominciato a sparare contro i passeggeri mentre filmavano la scena. Una cosa terribile». Padre Hani Bakhoum Kiroulos, segretario del Patriarcato copto cattolico di Egitto, racconta così al Sir l’ennesimo attacco ai danni di fedeli cristiani, avvenuto oggi a Menyah. «Come Patriarcato cattolico condanniamo con fermezza questo attentato e preghiamo per le vittime, i feriti e i loro congiunti. Questo attentato arriva, come spesso accaduto in passato, in corrispondenza delle feste. In questo tempo i cristiani festeggiano l’Ascensione e si preparano a vivere la Pentecoste mentre i musulmani domani cominciano il mese di Ramadan. Ancora sangue versato che ci provoca tristezza e tanta preoccupazione per il nostro Paese. Ora tornerà la paura e con essa di nuovo le chiese blindate».