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Europee, un manifesto per la famiglia. Belletti (Forum): costruire meccanismi partecipativi plurali

«Costruire meccanismi partecipativi plurali all'interno del progetto europeo» per «generare più Europa buona». Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, sintetizza in questi termini l'impegno richiesto ai candidati alle elezioni europee del 25 maggio che sottoscriveranno «Vote For Family 2014 - Corro per la famiglia, anche in Europa», primo manifesto elettorale pensato in chiave europea e presentato questa mattina a Roma, presso la Camera dei deputati.

Il testo, articolato in dodici punti, è promosso in tutti i Paesi Ue dalle associazioni familiari europee riunite nella Fafce, ed in Italia dal Forum che ne fa parte. Ai candidati il manifesto chiede, tra l’altro, l’impegno a difendere la famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna e la vita dal concepimento al termine naturale, a riconoscere il diritto di educazione dei genitori e la famiglia come soggetto di diritti, a sostenere politiche di conciliazione famiglia-lavoro. «Abbiamo un’idea positiva del progetto europeo – spiega Belletti in conferenza stampa -. Non sempre condividiamo quello che fa l’Europa ma siamo certi che questi 60 anni di alleanza delle nazioni siano un valore dal quale non possiamo retrocedere». Di qui l’idea di «una piattaforma che vale per i 28 Paesi europei, diversi per tradizioni e culture» perché «l’Europa la fanno i governi, la fanno i popoli, ma la fanno anche le famiglie».

È un sì convinto quello di Belletti all’Europa: «Le vicende più recenti, ultima l’Ucraina, ci mostrano che meno Europa vuol dire meno democrazia e libertà». Tuttavia, precisa, questo non significa «accettare qualsiasi cosa che sotto l’etichetta Europa si cerca di far passare». Per il presidente del Forum, «se si vuole costruire l’Europa bisogna costruire una cultura di riferimento per gli europei». Per tale ragione «lo spirito del manifesto fa riferimento alla cittadinanza della famiglia, soggetto attivo di responsabilità pubbliche» e «primo luogo di costruzione del bene comune». Di qui la necessità che le istituzioni e la politica la sostengano e le consentano di «fare il suo mestiere». Duplice, prosegue Belletti, il «registro» chiesto ai parlamentari sottoscrittori del manifesto, i cui nomi saranno resi noti il 15 maggio in occasione della Giornata internazionale della famiglia. «Vigilanza rispetto a certi valori che vengono calpestati» e «propositività e capacità di mettere mano a progetti condivisi». Di qui il richiamo all’iniziativa «Uno di noi» per la tutela dell’embrione: «una grande sfida, tra le 17 iniziative dei cittadini quella che ha raccolto il maggior numero di adesioni, primo e promettente vagito di una dinamica avviata a livello europeo».