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Eurostat, nascite in lieve risalita. Record in Francia, male Polonia e Italia. Primo parto a 29 anni

(Bruxelles) Poco più di cinque milioni di culle l’anno nell’Ue, con un tasso di fecondità in lieve aumento. Le donne partoriscono il primo figlio mediamente a 29 anni d’età. Sono i dati che presenta oggi Eurostat con un corposo documento con numeri e tabelle sulla natalità nel Vecchio continente.

E l’aggettivo «vecchio» si spiega considerando che, mentre il tasso di rinnovo naturale della popolazione si collocherebbe a 2,1 figlio per donna, il numero medio di nascite per donna arriva oggi a 1,58 (il dato era però nel 2001, primo anno con cifre comparabili, a 1,46). Le statistiche di Eurostat si riferiscono al 2015 – dati più recenti a disposizione per un confronto su scala Ue – e segnano nette differenze tra i diversi Paesi. Nel complesso le nascite nel 2015 sono state 5,103 milioni, nel 2001 erano state 5,063 milioni. Tra i Paesi aderenti, «la Francia continua a registrare il numero più elevato di nascite (799mila l’anno), seguita da Regno Unito (776mila), Germania (737mila), Italia (485mila), Spagna (418mila), Polonia (369mila).

Le donne più giovani al primo parto sono le bulgare (26 anni), le meno giovani le italiane (30,8). Tornando al tasso di fecondità, che dipende dalle politiche per la natalità e la famiglia, dalla situazione economica ma anche dalla presenza di immigrazione giovane, la Francia ha il record positivo (1,96 nati per donna in età fertile), seguita da Irlanda (1,92), poi Svezia e Regno Unito. In fondo alla «classifica» Portogallo (1,31), Cipro e Polonia (1,32), Grecia e Spagna (1,33), Italia (1,35).

I dati sulle nascite in Europa, presentati oggi da Eurostat, segnano differenze evidenti anche dal punto di vista geografico. In sostanza i tassi di natalità più elevati si verificano in Francia e nei Paesi del nord (Regno Unito, Svezia, Danimarca e, fuori dall’Ue, in Norvegia e Islanda). Al contrario, le situazioni più problematiche sono quelle dell’Europa mediterranea, con Italia, penisola iberica, Grecia, Croazia e Cipro a fare da fanalino di coda. Una particolarità riguarda la Turchia, unico Paese monitorato a superare il tasso di ricambio naturale della popolazione (2,10), con 2,14 nati per donna. Fra i Paesi Ue in cui la ripresa della natalità tra il 2001 e il 20015 è maggiore (benché sempre piuttosto modesta), appaiono Lettonia, Repubblica Ceca, Lituania, Slovenia, Bulgaria, Romania, Svezia. Sul fronte opposto Cipro, Lussemburgo e Portogallo.