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Gaza: Caritas Gerusalemme, «Fermare spargimento di sangue innocente»

Dura condanna della Caritas Jerusalem della «violenza e dello spargimento di sangue innocente, specialmente di donne e bambini» in corso a Gaza.

In una nota diffusa poco fa, e pervenuta al Sir, la Caritas invita «israeliani e palestinesi a fermare questo spargimento di sangue inutile e operare per la pace. Gaza – si legge – è già in una situazione molto drammatica in quanto è sotto assedio da 12 anni. Ha subìto tre guerre in otto anni: tagli di energia elettrica, senza acqua potabile, alto tasso di disoccupazione. Questa guerra complicherà ancora di più le loro vite già miserabili e aumenterà la loro sofferenza». «Noi tutti – aggiunge la Caritas Gerusalemme – abbiamo il dovere urgente per salvare le loro vite soprattutto civili, donne e bambini che stanno morendo ogni giorno. Riconosciamo anche il diritto di Israele a vivere in pace e agli israeliani a vivere in sicurezza perché vivono in una paura continua, ma non crediamo che questo potrà venire da una guerra e da una aggressione contro persone innocenti. La via più breve per la pace e la sicurezza è la giustizia e la soluzione di questo conflitto arriverà dando alla popolazione palestinese la sua libertà nella loro terra e aprendo Gaza al mondo».

Contattato direttamente dal Sir, il direttore della Caritas Jerusalem, padre Raed Abusahlia, ha affermato che a causa dei bombardamenti la Caritas ha dovuto fermare tutte le sue attività umanitarie che di solito svolge nella Striscia, tra cui le visite presso il centro clinico. La risposta umanitaria a Gaza – ha detto il direttore – sarà possibile solo dopo la fine delle ostilità. Per il momento restiamo in contatto con il nostro staff in loco, con gli ospedali, il ministero della Sanità, per monitorare la situazione». Conferme sulla gravitò della situazione dentro Gaza arrivano da una fonte vicina al team dell’Unrwa, l’agenzia umanitaria dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi: «Sono state colpite case e persone, in modo particolare alcuni uffici e strutture del Governo – ha raccontato al Sir la fonte che ha chiesto di restare anonima – La situazione sta peggiorando. La popolazione civile soffre molto, nessuno viene risparmiato da questa tragedia. La Striscia è sigillata dalle Forze armate israeliane. Cerchiamo di fronteggiare questa emergenza con i pochi aiuti che abbiamo avendo tra le priorità i più piccoli. Speriamo che questa situazione trovi presto una soluzione anche se non siamo molto ottimisti».