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Gaza: Chiese cattoliche di Terra Santa, «morti che potevano essere evitate»

«E' motivo di grande preoccupazione apprendere che sessanta palestinesi sono stati uccisi ieri e circa 3.000 feriti durante le proteste vicino alla recinzione al confine di Gaza con Israele. Queste perdite, o comunque la maggioranza di esse, potrebbero essere evitate se le forze israeliane usassero strumenti non letali». Lo affermano oggi le Chiese cattoliche della Terra Santa chiedendo a «tutte le parti coinvolte di evitare l'uso della violenza e trovare il modo di porre fine, il prima possibile, all'assedio imposto a circa due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza».

A proposito del trasferimento dell’ambasciata americana nello Stato di Israele da Tel Aviv a Gerusalemme i cattolici di Terra Santa ribadiscono, come già detto in passato, che «qualsiasi mossa/decisione unilaterale sulla città santa di Gerusalemme non contribuisce a far avanzare la tanto attesa pace tra israeliani e palestinesi». Le Chiese cattoliche di Terra Santa concordano con la posizione espressa più volte dalla Santa Sede «sulla necessità di rendere Gerusalemme una città aperta a tutti i popoli, cuore religioso delle tre religioni monoteiste, evitando misure unilaterali». «Crediamo che non ci sia nessuno motivo che possa impedire alla città di essere la capitale di Israele e della Palestina, ma ciò dovrebbe avvenire tramite la negoziazione e il rispetto reciproco». A causa di «questi tristi sviluppi» invitano «tutte le Chiese in particolare e tutti i popoli in generale a pregare Dio Onnipotente per portare pace e giustizia ai popoli in Terra Santa, Medio Oriente e nel mondo intero».