Mondo

Gaza: Suore Carità, «Giorno e notte con i nostri bimbi, disabili e anziani»

«Stiamo bene. continuiamo ad assistere le persone anziane che sono con noi e i nostri bambini che soffrono tutti di ritardo mentale. Per motivi di sicurezza ci siamo spostati tutti al piano terra. Quando le bombe hanno colpito, eravamo nella chiesa».

È la testimonianza, raccolta dal Sir, delle suore Missionarie della Carità, che così raccontano l’attacco subito questa mattina, da parte dell’aviazione israeliana, della parrocchia della Sacra Famiglia, che ha provocato diversi danni alle strutture. Il bersaglio principale del bombardamento era una casa che si trova a pochi metri dal complesso parrocchiale ed è stata completamente rasa al suolo dal raid.

Al momento la piccola comunità di suore, a Gaza sono in quattro, i loro assistiti e il parroco, padre Jorge Hernandez, non lamentano particolari problemi legati a cibo, acqua e medicine. «Durante la tregua di 12 ore di qualche giorno fa abbiamo potuto fare un po’ di scorte – raccontano le religiose – il problema è l’energia elettrica erogata solo per poche ore. Dal giorno in cui è scoppiato il conflitto – dichiarano le suore – le persone anziane che sono con noi non fanno altro che aspettare che tutto finisca. I nostri bambini, invece, a causa della loro disabilità non si rendono conto di cosa stia accadendo. Ora si trovano tutti in un’unica stanza ma osservano i loro compagni non disabili, che invece sono terrorizzati da razzi, missili e boati. Noi siamo con loro giorno e notte e questo in qualche modo li tranquillizza. La nostra presenza per loro è sufficiente a farli stare sereni. In questo frangente non possiamo fare altro che pregare e sperare che tutto finisca presto». Attualmente dentro la parrocchia si trovano circa 50 persone, il parroco, 29 bambini disabili, 9 donne anziane, qualche famiglia e le suore di Madre Teresa di Calcutta.