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Gaza: padre Hernandez (parroco), «speravamo nella tregua»

«Speravamo in una tregua per tornare alla calma ma di fatto non c'è stata. Dopo più di un'ora dal suo inizio (le 9 ora locale) qui dalla Striscia sono partiti di nuovo dei missili». E' quanto dichiara al Sir padre Jorge Hernandez, parroco della parrocchia latina di Gaza, commentando il fallimento della tregua tra Esercito israeliano e Hamas.

«Subito dopo la notizia la gente si è riversata in strada per cercare di comprare del cibo, per fare visita a parenti e sincerarsi delle loro condizioni ed anche per recuperare dalle abitazioni precedentemente abbandonate oggetti ed effetti personali». «Io stesso – aggiunge il parroco – ho approfittato di questo breve tempo in cui non si sono sentiti scoppi e spari per fare visita ad alcune famiglie nei pressi della parrocchia, ad anziani e a salutare i bambini». Sono proprio questi ultimi, spiega padre Hernandez, «quelli che soffrono di più. Molti non mangiano più, non dormono, sono spaventati, traumatizzati, e piangono in continuazione». «Intorno a noi non vediamo altro che macerie e case demolite se non distrutte, anche le scuole non sono state risparmiate. Tutta la città è in queste condizioni».

In tutta questa situazione Hamas continua a lanciare razzi in una guerra che vede, per il religioso, la fazione islamista «molto più armata e preparata rispetto al passato come testimonia la maggiore gittata dei missili che hanno raggiunto Haifa, Tel Aviv e Gerusalemme». «La popolazione – sottolinea il parroco – oltre a soffrire la mancanza di beni primari, di acqua, di medicine vive anche il disagio che viene dal vedere l’incapacità di Istituzioni che non riescono a guidare il loro Paese». «C’è poi la paura dei cristiani che non è solo quella di qualsiasi altro palestinese di Gaza che si trova sotto le bombe, ma è anche quella di una reazione interna contro di loro dato il modus operandi osservato altrove, in Iraq, in Siria, da parte di movimenti integralisti. Vedere qualcosa del genere anche qui nella Striscia non sarebbe sorprendente. Si tratta di un pericolo reale».