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Iraq: Caritas, assistite 2.550 famiglie. appello per 190mila euro

«Anche se siamo presi di mira come cristiani, noi continuiamo il nostro servizio per tutti coloro che hanno bisogno», assicurano gli operatori di Caritas Iraq che hanno concentrato nelle ultime settimane tutte le attività sugli aiuti per la nuova ondata di sfollati e si stanno prendendo cura di 2.550 famiglie, accolte in 12 villaggi della pianura di Ninive e nel settore di Alqosh.

Caritas lancia un primo appello alla rete internazionale per circa 190.000 euro. In cinque dei 18 governatorati in cui è suddivido l’Iraq, vi è una situazione di «conflitto armato violento». Nel solo giugno sono state uccise oltre 1.500 persone e vi sono 600.000 sfollati all’interno del paese. Cinque ospedali sono stati saccheggiati e tre moschee sciite sono state distrutte a Mosul, rinvigorendo così il conflitto identitario con i musulmani sunniti.

Sempre a Mosul i cristiani sono stati fatti oggetto di violenze e costretti a fuggire dalle loro case. Mai era successo in tredici secoli di convivenza con l’islam. In tutte le regioni ricordate i servizi di base hanno le scorte in via di esaurimento, l’elettricità non viene distribuita per più di sei ore al giorno, l’acqua potabile scarseggia. Come sempre i bambini sono le vittime più colpite. Il Kurdistan, nel Nord del paese, ha le strade bloccate ed è teatro di scontri con le milizie terroriste dell’Isis. Per info e donazioni: www.caritas.it