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Iraq: Mosul, chiese cristiane usate come prigioni

Nella città  di Mosul, conquistata a giugno dai miliziani jihadisti dello Stato Islamico (Is), le chiese cristiane continuano a essere trasformate in carceri.

Durante l’ultimo fine settimana i jihadisti dell’Is hanno trasferito almeno 150 prigionieri bendati e ammanettati nell’antico monastero di San Giorgio, appartenente all’Ordine antoniano di Sant’Ormisda dei caldei. Lo riferiscono fonti locali, entrate in contatto con il website iracheno ankawa.com. Tra i prigionieri ci sarebbero capi tribù sunniti oppositori dello Stato Islamico ed ex membri degli apparati di sicurezza smantellati dai jihadisti. Le ultime foto del monastero circolanti via internet documentano che anche la croce della cupola di San Giorgio è stata divelta, seguendo il destino toccato anche alle altre chiese cristiane occupate dai jihadisti.

«Le notizie e le foto delle chiese occupate dai jihadisti – commenta a Fides Rebwar Audish Basa, Procuratore dell’Ordine antoniano di sant’Ormisda dei Caldei – rendono ancora più dolorose le ferite interiori dei cristiani fuggiti da Mosul e dalla Piana di Ninive, che si preparano a passare il primo Natale lontano da quei luoghi da loro tanto amati. Chiese e monasteri adesso subiscono profanazione da chi non mostra di avere alcuna pietà, per niente e per nessuno».