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Iraq: Patriarcato caldeo, dolore per le vittime civili innocenti di Mosul

Le stragi di civili innocenti che stanno segnando le operazioni militari in atto per liberare Mosul dall’occupazione dei jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) hanno provocato «profondo dolore e sgomento» in seno alla Chiesa caldea.

In un comunicato diffuso dal Patriarcato caldeo, si fa accenno alle almeno 500 vittime innocenti cadute negli ultimi giorni a causa dei combattimenti, e si richiamano tutte le forze militari impegnate nell’offensiva per la liberazione di Mosul a rispettare almeno le regole e le procedure internazionalmente riconosciute per limitare al minimo la perdita di vite umane nei conflitti. Nel documento, rilanciato dall’Agenzia Fides, il Patriarcato caldeo riferisce di seguire con attenzione gli sviluppi dell’intervento militare congiunto per liberare Mosul; esprime anche gratitudine per il senso di sacrificio dei soldati iracheni e soddisfazione per l’avanzata delle forze militari irachene nei quartieri della seconda città dell’Iraq, in mano ai jihadisti da quasi tre anni.

Nel contempo, il testo del Patriarcato caldeo manifesta «dolore e sgomento» per le «più di 500 vittime innocenti» provocate negli ultimi giorni ad opera dei raid e delle operazioni condotte dalla coalizione anti-Daesh. Il Patriarcato caldeo fa sapere anche che sono stati attivati comitati ecclesiali locali, incaricati di fornire assistenza alimentare alle moltitudini di sfollati che stanno fuggendo da Mosul. E soprattutto, richiama tutti a rispettare le leggi della guerra e tutti i vincoli morali e religiosi c he impongono di custodire e difendere le vite innocenti, anche nei teatri di guerra. Il messaggio, firmato dal Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, si conclude invocando Dio Onnipotente affinché «custodisca l’Iraq e affretti il ritorno della sicurezza, della pace e della stabilità».

Ieri, domenica 26 marzo, l’esercito Usa ha riconosciuto la propria responsabilità nell’attacco aereo su Mosul che il 17 marzo scorso, invece di colpire postazioni jihadiste, ha provocato la morte di 150 innocenti, tra civili e attivisti dei diritti umani, compresi donne e bambini.