Mondo

Iraq: eurodeputati chiedono mediazioni da Ue e Onu e aiuti umanitari

Quattro interrogazioni all'europarlamento di Strasburgo chiedono conto del ruolo che sta svolgendo l'Ue nell'area mediorientale.

(Sir Europa – Bruxelles) – «Nel nord dell’Iraq si sta consumando, in queste ore, un vero e proprio genocidio a opera dei miliziani dell’Isis. Né l’esercito governativo né le forze peshmerga curde sembrano più in grado di fermare l’avanzata degli integralisti dell’Isis e la scia di orrore che si portano dietro. Decine di migliaia di cristiani, curdi e yazidi sono in cerca di una via di fuga. Donne, bambini, anziani, e con loro sacerdoti e suore, sono in marcia per cercare di trovare rifugio dopo essere stati costretti a lasciare le loro case. Un appello alla comunità internazionale è stato rivolto anche da Papa Francesco…». Sono sinora quattro le interrogazioni con richiesta di risposta scritta che giungono dagli eurodeputati alla Commissione, per chiedere conto del ruolo che sta svolgendo l’Ue nell’area mediorientale.

I testi, presentati da parlamentari di diversi Paesi e partiti, sottolineano la gravità della situazione, gli stermini, gli atti di guerra e le violenze, «le persecuzioni e le esecuzioni di massa compiute contro cristiani e altre minoranze». Fra le richieste all’Alto rappresentante Ue per la politica estera si indica la strada di una richiesta ufficiale di convocazione del Consiglio di sicurezza Onu «perché si garantisca la protezione umanitaria delle popolazioni e si disponga una forza di interposizione delle Nazioni Unite per garantirne l’incolumità».

Una sollecitazione che giunge dalle interrogazioni scritte degli eurodeputati riguarda la Lega araba, affinché «prenda posizione rispetto ai miliziani jihadisti in Iraq», pronunciandosi «con una condanna della violazione dei diritti umani e dei crimini da loro perpetrati».

L’argomento sarà al centro dell’attenzione la prossima settimana, quando riprenderanno le riunioni delle commissioni parlamentari a Bruxelles, e durante i lavori della plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo a metà settembre. All’Alto rappresentante si domanda se non ritenga «di inviare un rappresentante speciale Ue per verificare con il governo dell’Iraq e i rappresentanti delle minoranze irachene, delle comunità religiose e delle ong, come garantire la protezione umanitaria e la fornitura di aiuti alimentari e sanitari ai profughi, in particolare a donne e bambini». Si suggerisce inoltre di «richiamare la comunità internazionale al coordinamento degli sforzi in sede politica, diplomatica e umanitaria per la cessazione dell’occupazione militare e dei crimini umanitari perpetrati dall’Isis».