Mondo

Iraq: oggi a Erbil battesimo per 40 bambini, molti sono figli di rifugiati

Si celebra oggi in Ankawa, sobborgo cristiano di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno, il rito del Battesimo per 40 bambini, molti dei quali nati da famiglie di rifugiati fuggiti da Mosul dopo l’arrivo dei miliziani dello Stato Islamico. 

A raccontarlo al Sir è lo stesso arcivescovo caldeo di Mosul, monsignor Emil Shimoun Nona, anche lui riparato a Erbil. Dopo le celebrazioni del Natale nelle tende-cappelle, allestite nei vari luoghi di accoglienza, «celebriamo l’Epifania e con i cristiani di Ankawa ci raccoglieremo per partecipare al battesimo di 40 neonati, molti dei quali nati qui dalle famiglie di rifugiati. Sarà un’occasione per fare festa e guardare con maggiore speranza al futuro». Cosa potrà riservare il futuro mons. Nona non lo dice. Il suo desiderio lo affida alla preghiera, soprattutto per questi bambini che saranno battezzati: «Pregheremo perché la luce di Gesù possa donarci la speranza di continuare a vivere la nostra fede, con coraggio e senza paura e perché possa mettere nel cuore di chi governa il desiderio di pace. Non abbiamo bisogno di odio ma di pace».

Da mons. Nona anche un commento sul video di John Cantlie, giornalista da oltre due anni ostaggio dell’Is (Stato Islamico) che mostra una Mosul trafficata, un mercato pieno di mercanzie, ospedali funzionanti, e un tasso di criminalità prossimo allo zero. «Da Mosul non arrivano notizie – commenta l’arcivescovo – le comunicazioni, soprattutto quelle telefoniche, sono da molto tempo interrotte. Ragion per cui è difficile verificare quanto si vede nelle immagini che in queste ore girano nel web. Tuttavia, alla luce di quanto è accaduto in questi mesi, è impossibile sostenere che in città tutto vada bene. Affermarlo mi pare una bugia».