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Iraq: patriarca Younan, «in atto genocidio dei cristiani»

«Non è una questione di persecuzione contro individui, quello che è in atto in Iraq è un genocidio dei cristiani. In gioco c’è la nostra stessa sopravvivenza come comunità siro-cattolica». È l’accusa lanciata dal patriarca siro-cattolico Ignace Youssif III Younan, in un’intervista pubblicata dal settimanale diocesano novarese «L’Azione» in preparazione agli incontri che nel fine settimana vedranno la partecipazione, nella diocesi di Novara, dello stesso Younan.

«Dal 2014 la nostra comunità vive sradicata dalla Piana di Ninive, ha passato il terzo Natale nei campi profughi con questa atmosfera di desolazione. Non sappiamo quando le varie comunità cristiane potranno tornare nelle loro case», racconta il patriarca, rilevando che «non sappiamo come convincere la nostra gioventù a farsi coraggio, tornare nelle loro terre e vivere la speranza cristiana». «La comunità siro-cattolica rischia di scomparire o di vivere completamente sradicata dalla propria terra e di perdere la propria identità», prosegue Younan, secondo cui «la gente non vede la possibilità di tornare: se emigreranno in Australia o in Canada, il Medio Oriente resterà privo di una componente fondamentale della sua storia, e questi Paesi saranno deprivati di un fattore cruciale per il pluralismo, il rispetto delle differenze,la moderazione nel mondo islamico».

I numeri parlano chiaro: «tutta la popolazione della nostra diocesi è stata cacciata ed è la più perseguitata dai miliziani dell’Isis: di 12mila famiglie più della metà sono in Kurdistan come profughi, altre 5mila hanno ripiegato in Libano» dove «abbiamo anche 1.300 famiglie siriane, altrettante in Giordania e circa 700 famiglie in Turchia». Il patriarca due mesi fa è tornato in visita in Iraq: «ovunque ho trovato non solo la devastazione che ci aspettavamo ma i segni dell’odio religioso: prima di andarsene i jihadisti hanno bruciato la metà delle case e delle chiese». Younan punta il dito contro la coalizione internazionale: «in questi anni l’Occidente ha perseguito solo e unicamente i propri interessi geopolitici. Dobbiamo riconoscere che la Russia è stata più seria di altre nazioni: sono gli unici che hanno realmente contrastato i jihadisti». «L’ho già detto in passato – conclude – noi cristiani orientali siamo stati traditi e venduti dall’Occidente per il petrolio».