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Israele alza il tiro su Gaza. Hamas reagisce e minaccia Tel Aviv

Escalation di tensione in Medio Oriente, dopo l'uccisione del comandante militare di Hamas, Ahmed Jabari. Pioggia di razzi e missili lanciati da miliziani palestinesi e raid aerei israeliani su Gaza.

L’allarme antimissile è risuonato a Tel Aviv e gli abitanti della città sono stati invitati a trovare riparo nei rifugi. Era dal 1991, quando si scatenò la Guerra del Golfo, che Israele non ripiombava nel terrore di essere colpita. All’indomani della morte del comandante militare di Hamas, Ahmed Jabari, con Gaza è guerra aperta.

Il missile lanciato da miliziani palestinesi contro l’area metropolitana più grande e popolosa dello Stato ebraico era un Fajr 5, ovvero un razzo in dotazione alle forze armate iraniane. è precipitato in mare “di fronte alla costa di Giaffa senza provocare danni”, ma disegna la cornice di una escalation di violenze che nelle ultime 24 ore ha provocato decine di vittime e feriti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito con durezza: nel corso di una conferenza stampa ha minacciato che Israele “adotterà ogni azione necessaria per difendere i propri cittadini dagli attacchi dei razzi palestinesi”.

L’operazione lanciata ieri contro le cellule di Hamas e la Jihad islamica con l’obiettivo di “riportare la calma nel sud del Paese ed eliminare le organizzazioni terroristiche” è stata battezzata ‘Pilastro di difesà. E ad oggi ha permesso a Tel Aviv di centrare “250 obiettivi terroristici”, intercettare circa 105 razzi e 138 proiettili esplosi dalle milizie islamiche.

In un’intervista alla Cnn il portavoce dell’esercito israeliano Avital Leibovitch ha tuttavia smentito l’intenzione di sganciare, “al momento”, delle truppe di terra nella Striscia. La rabbia di Hamas non si è lasciata attendere: il funzionario del braccio militare arabo Fawzi Barhoum ha promesso “una pioggia di razzi” su Israele se Tel Aviv continuerà ad “aggredire” Gaza. “Se l’aggressione israeliana continuerà – ha detto – è chiaro che le Brigate al-Qassam e Hamas attaccheranno gli israeliani, i loro soldati e i loro vertici. Sullo Stato ebraico si riverserà una pioggia di razzi”.

Sul fronte internazionale, intanto, dopo la riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza Onu e lo scambio di vedute avuto ieri notte tra Obama e Netanyahu, la Casa Bianca è tornata a biasimare “l’ingiustificabile violenza dell’organizzazione Hamas. Non fa nulla per aiutare il popolo palestinese”, ha chiosato il portavoce Jay Carney. Il leader egiziano Mohamed Morsi, dal canto suo, ha definito “inaccettabile l’aggressione di Israele contro Gaza”. Un attacco che “non potrà che portare all’instabilità nella regione”.

Le dichiarazioni del Fratello Musulmano seguono la decisione delle autorità del Cairo di riaprire il transito di frontiera di Rafah per consentire l’evacuazione dei palestinesi feriti dagli attacchi. Per il titolare della Farnesina Giulio Terzi l’escalation di tensioni tra israeliani e palestinesi “è molto preoccupanté. E’ necessaria e urgente un’azione che dia sicurezza a Israele e restituisca un minimo di tranquillita”‘ alla regione, ha commentato Terzi durante un vertice a Parigi. Il presidente russo Vladimir Putin ha esortato le parti “alla moderazione” e ad “evitare la via della violenza”, facendo “il possibile per riportare la situazione alla normalità”.

Nel frattempo, Hamas ha chiesto aiuto alla Turchia per mettere fine all’offensiva israeliana: in un colloquio con l’agenzia Anatolia, il portavoce del movimento islamico, Sami Abu Zuhri, ha auspicato che Ankara “eserciti ogni sforzo diplomatico” affinché lo stato ebraico metta fine ai suoi attacchi. In mattinata, migliaia di palestinesi avevano sfidato il clima di paura radunandosi nel centro di Gaza per partecipare ai funerali del comandante Jaabari. La sua salma ha lasciato l’ospedale al-Shifa per raggiungere la moschea el-Omari. Da là il corteo funebre ha raggiunto il cimitero del rione Sheikh Radwan.