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Kenya: card. Njue, appello a governo e leader religiosi

Un accorato appello al governo perché garantisca una adeguata sicurezza in tutto il Paese, alle istituzioni educative perché siano vigilanti su possibili deviazioni terroristiche dei ragazzi e ai leader religiosi perché desistano da ogni tipo di insegnamento e predicazione dell’odio. A lanciarlo è il cardinale John Njue, presidente della Conferenza episcopale del Kenya, nel giorno in cui il Paese piange i 148 morti in seguito all’attentato all’Università di Garissa.

Il cardinale prende la parola inviando ieri un «messaggio di solidarietà» al Paese e rivolgendosi in modo particolare ai familiari delle vittime e di quanti sono stati feriti nel corpo e nell’anima, assicurando la vicinanza e le preghiera della comunità cattolica. «Condanniamo fermamente – scrive il cardinale – l’efferato attacco terroristico» e «auspichiamo che il governo vada a fondo al problema del terrorismo e della radicalizzazione perché tali episodi non si ripetano più. Allo stesso tempo, esortiamo il Governo a rafforzare la sicurezza, soprattutto in tutte le istituzioni educative del Paese e affronti anche l’ormai accertato fallimento nel sistema di sicurezza dell’intelligence». «E’ triste – prosegue il cardinale – vedere quanti giovani del Kenya si stanno radicalizzando, pronti a commettere atti di terrorismo contro i loro concittadini». Ed è ancor più un peccato «che i terroristi stanno vivendo in mezzo a noi e noi non li segnaliamo alle autorità competenti».

L’appello del cardinale si rivolge a questo punto a tutte le istituzioni educative. «Mentre il governo dovrebbe garantire sicurezza a tutte le persone in tutte le parti del Paese, tutti noi abbiamo la responsabilità di sostenere il governo essendo vigili e fornendo informazioni su eventuali persone sospette». L’appello si rivolge ai genitori, ai tutori e agli insegnanti chiedendo loro di «essere più attenti al comportamento dei loro ragazzi individuando eventuali tendenze insolite, negative, sospette o violente». Il cardinale si rivolge infine anche ai leader religiosi. «I leader religiosi – scrive – dovrebbero desistere ad ogni insegnamento o predicazione dell’odio per le persone che non appartiene alle loro religioni e dottrine, riconoscendo che ogni essere umano è creato da un essere supremo».