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Las Vegas: card. DiNardo, «terrore inspiegabile». 58 vittime e 500 feriti

«Il mio cuore e le mie preghiere come quelle di tutti i vescovi della Chiesa statunitense sono rivolti alle vittime della tragedia di Las Vegas». Così il cardinale Daniel N. DiNardo, presidente della Conferenza episcopale degli Usa, commentando la sparatoria nella capitale del Nevada, che ha provocato 58 vittime e oltre 500 feriti tra gli spettatori di un festival di musica country. 

«Ci siamo svegliati stamattina e abbiamo appreso di questa notte di terrore inspiegabile che ha colpito la città», continua il cardinale che raccomanda caldamente di prendersi cura dei feriti di quella che è stata definita «la sparatoria di massa più sanguinosa nella storia del Paese». «La sola risposta all’oscurità del male – conclude DiNardo – è fare il bene, perché qualunque sia la profondità del buio, essa non supererà la luce».

Intanto lo sceriffo Joe Lombardo, in una nuova conferenza stampa, ha dichiarato che il killer, Stephen Paddock, si è ucciso prima dell’ingresso degli agenti nella camera dell’hotel Mandalay Bay, da cui sono partiti i colpi mortali. Nella stanza la polizia ha rinvenuto circa 10 fucili. Increduli i familiari di Paddock, che raggiunti dalla Reuters hanno dichiarato di «non riuscire a spiegarsi le ragioni del gesto» e chiedono perdono alle famiglie delle vittime. «La nostra nazione ha il cuore spezzato. Siamo addolorati e piangiamo con i familiari che hanno visto i loro amati uccisi o feriti la scorsa notta nell’orribile tragedia di Las Vegas» ha dichiarato in un comunicato il presidente Donald Trump che ha ordinato bandiere a mezz’asta in tutti gli uffici pubblici degli Usa e in tutte le ambasciate americane nel mondo, in segno di lutto.