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Medio Oriente: Caritas, riunione di alto livello a Roma per emergenza aiuti

«Ci riuniamo per riflettere insieme su quale possa essere la migliore risposta, nei prossimi mesi e anni, alla tragedia che colpisce il Medio Oriente, e su come si possa collaborare con altri organizzazioni della Chiesa cattolica o al di fuori di essa per promuovere la pace e la stabilità nella regione». Lo ha detto Michel Roy, segretario generale di Caritas internationalis, presentando la riunione di alto livello della Caritas internationalis sulla crisi in Medio Oriente, in particolare Siria, Gaza e Iraq, che si terrà a Roma dal 15 al 17 settembre prossimi.

Vi parteciperanno i presidenti e direttori delle Caritas dei Paesi coinvolti i loro partner internazionali. Tra questi: monsignor Antoine Audo di Caritas Siria, P. Paul Karam di Caritas Libano, Wael Suleiman di Caritas Giordania, Nabil Nissan di Caritas Iraq e P. Raed Abusahlia di Caritas Gerusalemme. Interverrà anche Damien Kattar, ex-Ministro delle Finanze in Libano. «Il Medio Oriente è in tumulto – ha affermato Roy -, le Caritas sono sopraffatte dai bisogni che aumentano mentre le risorse diminuiscono. Tutto questo va ben oltre le possibilità della nostra organizzazione. E’ necessario compiere un passo importante perché non possiamo accettare che milioni di persone, intere società, che coabitavano in pace, siano distrutte».

Secondo i dati forniti da Caritas internationalis la crisi siriana ha lasciato oltre 13 milioni di persone bisognose di aiuto, all‘interno e all‘esterno del Paese. A Gaza, gravemente danneggiata, vige un cessate-il-fuoco ma nessun piano a lungo termine è stato previsto per porre fine al ciclo della violenza. La ripresa del conflitto in Iraq ha costretto oltre un milione di persone a lasciare la propria casa. Negli ultimi tre anni la Caritas ha risposto alle necessità di 965.000 persone colpite dalla crisi in Siria, a Gaza e in Iraq fornendo: alloggi, assistenza sanitaria, cibo, articoli di prima necessità, istruzione, protezione a donne e bambini, assistenza psicologica per traumi causati dal conflitto e attività che promuovono la costruzione della pace.