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Medio Oriente: salgono a 103 i morti nei raid israeliani a Gaza

È di 103 palestinesi uccisi e 675 feriti il bilancio complessivo nel quarto giorno dell'operazione israeliana “Barriera protettiva” contro la Striscia di Gaza: lo hanno riferito fonti del servizio sanitario palestinese.

Intanto, cresce di ora in ora l’urgenza di un intervento umanitario nella Striscia di Gaza, dove a causa dei raid israeliani 100 mila persone sono al momento senza acqua potabile e oltre 2.000 abitazioni risultano danneggiate. “Si sta lottando perché i servizi facciano fronte alle necessità, ma la mancanza di sicurezza sta rendendo difficile portare gli aiuti”, ha detto la responsabile dell’ufficio Mediterraneo di Oxfam Italia, Umiliana Grifoni.

A causa degli attacchi in corso – prosegue una nota della confederazione di 17 organizzazioni non governative – è stato necessario interrompere il lavoro di potabilizzazione dell’acqua, intanto però il 90% dell’acqua a Gaza non è più potabile. Il rifornimento d’acqua per 100.000 persone presso il campo profughi di Beach è stato interrotto, perché una tubatura e due pozzi a Gaza City sono stati colpiti e distrutti. “Le pompe idriche e gli impianti di depurazione potrebbero fermarsi entro pochi giorni a causa della grave mancanza di combustibile”, ha aggiunto Umiliana Grifoni. Un ospedale supportato da Oxfam, che ha finora assistito più di 50 feriti dalle bombe sganciate dagli attacchi aerei, riporta che nei prossimi giorni finirà il carburante indispensabile per compiere operazioni vitali in aiuto dei civili feriti.