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NEPAL, SCONTRI TRA MAOISTI E POLIZIA, OLTRE 50 MORTI

Cinquanta ribelli maoisti e sette poliziotti sono stati uccisi durante scontri avvenuti la notte scorsa nell’ovest del Nepal. Lo ha annunciato stamani la polizia di Katmandu, citata dall’agenzia ‘Afp’. Secondo la stessa fonte, un gruppo di circa 600 guerriglieri anti-governativi ha attaccato nella serata di ieri un posto di polizia nel villaggio di Khas-Kusum (distretto di Banke, 450 chilometri a ovest della capitale Katmandu). Ne sarebbe seguito un intenso combattimento proseguito fino all’alba, al termine del quale sono stati ritrovati i cadaveri di una cinquantina di ribelli. Ma numerosi corpi, ha detto la polizia, sarebbero stati rimossi dagli stessi maoisti, in lotta da anni per instaurare una repubblica comunista al posto dell’attuale monarchia costituzionale. Giovedì l’esercito nepalese aveva ucciso altri tre guerriglieri in un distretto occidentale, mentre quattro poliziotti erano rimasti vittime della guerriglia nel distretto orientale di Udayapur: questo episodio ha segnato l’interruzione della tregua annunciata dagli stessi ribelli in occasione della maggiore festività indù del calendario nepalese, il Dashain, che durava da otto giorni senza incidenti gravi. Da sette anni nel Paese himalayano è attiva la ribellione maoista. Gli scontri con le forze governative hanno provocato tra 7 e 8mila morti, in gran parte dopo il fallimento del primo negoziato di pace nel 2001. (Misna)