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Onu-Palestina, Twal (Patriarca): Soddisfazione, ma si riprenda il negoziato

Il patriarca latino di Gerusalemme commenta positivamente il voto dell'Assemblea dell'Onu sulla Palestina, ma avverte che la strada è ancora lunga.

“Condividiamo la gioia della popolazione palestinese e dei suoi leader. La strada verso la pace è lunga e si percorre attraverso il negoziato che va ripreso”. Lo ha detto al Sir il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, commentando il riconoscimento, da parte dell’Onu, della Palestina come “Stato osservatore”. 138 sì, 9 no e 41 astenuti è stato l’esito dello storico voto al Palazzo di Vetro dopo che il presidente dell‘Anp, Abu Mazen, aveva chiesto all‘Assemblea generale “il certificato di nascita” dello Stato palestinese. “Condividiamo a pieno la posizione della Santa Sede e la soddisfazione per tutti”, ha affermato il patriarca, che si è detto convinto che il riconoscimento “sia un passo anche a favore di Israele che ormai potrà parlare con uno Stato e non con estremisti o terroristi come si riteneva nel passato, potrà dialogare con uno Stato, spero presto indipendente, con la capacità di decidere per il bene di tutta la regione”.

La strada, ha avvertito tuttavia Twal, “è ancora lunga, Israele è in disaccordo e speriamo che passo dopo passo si possa arrivare ad una soluzione giusta per entrambi i popoli. I negoziati devono essere ripresi per trovare le soluzioni migliori. Non bisogna fermarsi nel ricercare la pace attraverso il dialogo ed il negoziato”.

Nei giorni precedenti il voto a parlare era stato Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme, che aveva esortato ad “usare tutti gli strumenti politici e diplomatici” per “costringere palestinesi e israeliani a un accordo di pace definitivo”. Anche quello del riconoscimento dello Stato palestinese come Stato osservatore: “Non riesco a capire in che modo tale richiesta possa essere presentata come un‘iniziativa contro la pace”, aveva detto Sabbah.