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Onu, mons. Mamberti : Salvaguardare libertà religiosa e diritto alla vita

Diritto alla libertà di religione e diritto alla vita: queste le preoccupazioni della Santa Sede espresse da mons. Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati, nel suo intervento di ieri alle Nazioni Unite a Ginevra durante la XXII sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo.

Mons. Mamberti ricorda che il diritto alla libertà di religione «continua a essere uno dei diritti più frequentemente e più diffusamente negati, e anche uno dei più limitati nel mondo». Secondo alcuni studi autorevoli (The Pew Forum on Religion, Analysis, 21 novembre 2012), ha ricordato, «le violazioni alla libertà di religione non stanno diminuendo», ma di fatto, «nell’ultimo decennio sono aumentate»: «Oltre il settanta percento della popolazione mondiale vive in luoghi in cui la libertà di religione non viene pienamente garantita, con forti restrizioni alle credenze a e alle pratiche religiose, e in cui le minoranze religiose pagano il prezzo più alto. Sembra dunque che, malgrado tutti gli strumenti legali disponibili, in molti Paesi non sia stato ancora raggiunto nemmeno un livello minimo di tutela della libertà di religione». A suo avviso le ragioni sono «una legislazione statale carente, la mancanza di volontà politica, il pregiudizio culturale, l’odio e l’intolleranza».

Secondo mons. Mamberti «la chiave per promuovere la libertà di religione è riconoscerla come radicata nella dimensione trascendente della dignità umana». «Il pieno riconoscimento della libertà religiosa – ha sottolineato – esige pertanto uno Stato che riconosca la dimensione trascendente della dignità umana». Si tratta quindi di riconoscere la «dimensione positiva delle religioni nella pubblica piazza quale forza di pace e di libertà. Questo è accompagnato dal corrispondente dovere da parte delle religioni di partecipare al pubblico dibattito, esercizio che è parte e tutt’uno della vita democratica». Altro diritto che sta a cuore alla Santa Sede è «il diritto alla vita»: «una difesa della vita della persona umana dal concepimento fino alla morte naturale; la protezione dei diritti del fanciullo, specialmente il diritto ad avere una famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, alla quale spetta la responsabilità primaria dell’educazione dei figli; la tutela dei diritti delle persone disabili, dei migranti e dei rifugiati; la tutela della libertà di religione, della libertà di espressione, della libertà di associazione, e così via; la lotta alla discriminazione basata su sesso, religione, razza e colore; e la lotta alla violenza contro le donne».