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Onu: si riunisce Consiglio di sicurezza dopo test nucleare di Pyongyang

Una risposta per ora politica e diplomatica, ma all’orizzonte si profila anche una possibile azione bellica. L’ultimo test nucleare della Corea del Nord mobilita la Corea del Sud e gli Stati Uniti, così pure Giappone, Cina e Russia (pur su posizioni differenti).

Pyongyang ha effettuato ieri il sesto test nucleare, con l’intento di armare un missile intercontinentale con una bomba all’idrogeno stimata cinque o sei volte superiore all’atomica di Hiroshima. La prima reazione è del segretario della Difesa Usa, Jim Mattis: «Abbiamo molte opzioni militari» per «una massiccia risposta» alla Corea del Nord. «Non puntiamo al totale annientamento della Corea del Nord – afferma – ma abbiamo molte opzioni per farlo». La Corea del Sud ha dal canto suo effettuato esercitazioni simulando un attacco contro un sito nucleare nordcoreano. Oggi si riunisce il Consiglio di sicurezza Onu: la comunità internazionale segue con preoccupazione l’escalation che si registra in estremo oriente. E mentre Seul e Washington mostrano i muscoli, Putin insiste: «Nessuna azione bellica».

«La Corea Nord – afferma Trump in un tweet – è uno Stato-canaglia ed è diventato una grave minaccia e fonte di imbarazzo per la Cina». Sale l’attenzione politica dei governi europei e l’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, giudica il test nucleare una «forte provocazione e una grave minaccia alla sicurezza internazionale e regionale».