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PROFUGHI NORD AFRICA: FORTI (CARITAS), «ALLARME ACCOGLIENZA NEI TERRITORI»

Caritas italiana lancia oggi l’allarme per la situazione dell’accoglienza di 25.000 profughi dal Nord Africa sul territorio italiano: «dall’aprile dell’anno scorso ad oggi sono stati spesi 700 milioni di euro, con un costo medio di 15.000 euro a persona», una spesa inutile perché la maggior parte di queste persone hanno ricevuto il diniego alla richiesta d’asilo. «Abbiamo accolto dei profughi e stiamo generando degli irregolari. E’ una situazione paradossale che poteva essere evitata con un permesso temporaneo», ha denunciato Oliviero Forti, responsabile area immigrazione Caritas italiana, intervenendo oggi a Roma al seminario «Dall’emergenza Nord Africa ad un Sistema di accoglienza. Lezioni apprese ad un anno dalla crisi» organizzato dalla Commissione diritti umani del Senato e dal Cespi. Per Forti il bilancio dell’accoglienza «è assolutamente negativo, perché l’approccio delle istituzioni è stato schizofrenico». La Caritas, tramite le realtà diocesane, gestisce il 12% dell’accoglienza (3.000 posti) ma «da dicembre scorso – ha fatto sapere – non riceviamo rimborsi, pari a qualche milione di euro. Anche la Chiesa italiana ha fatto la sua parte con contributi aggiunti, ma non possiamo andare avanti così: la situazione nei territori è difficile, dobbiamo sapere qual è il destino di queste persone». Tra l’altro, nei giorni scorsi la Caritas Teggiano-Policastro, «tramite i suoi avvocati, è riuscita a far rilasciare dieci permessi umanitari ad altrettanti nigeriani diniegati dalla Commissione territoriale». Forti ha rivelato che la Caritas ha proposto rimpatri assistiti con cifre molto più alte di quelle proposte dalla Protezione civile a 600 profughi (pari a sole 200 euro a persona): «ma nessuno ha accettato, perché hanno rischiato la vita per venire qui e vogliono continuare a giocarsi questa partita». «Bisogna rendersi conto – ha sottolineato -, che il rimpatrio volontario assistito non è lo strumento principale per risolvere la situazione, perché non raggiunge gli obiettivi voluti». Forti ha concluso con alcune proposte: «definizione di uno status giuridico certo, per consentire a queste persone un progetto migratorio; trovare il modo di accompagnare le categorie più vulnerabili, come le famiglie con bambini, dopo l’uscita dai centri; non disperdere le buone prassi dei centri di accoglienza ma integrarle in un sistema ordinario di accoglienza dei richiedenti asilo». Anche Cristopher Hein, del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir), ha ammesso che, «mentre noi riflettiamo, si butta via un milione di euro al giorno per un’accoglienza che non ha senso». (Sir)