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Pakistan, digiuno e preghiera per Asia Bibi e per Sawan Masih

I cristiani di Lahore sono uniti oggi, 28 marzo, in una giornata di digiuno e preghiera per Asia Bibi e per Sawan Masih, entrambi cristiani condannati a morte ingiustamente, per accuse di blasfemia palesemente infondate.

Asia Bibi attende il processo di appello. Sawan Masih è stato condannato a morte ieri, 27 marzo, e gli avvocati hanno annunciato ricorso. Come appreso dall’Agenzia Fides, un incontro di intensa preghiera è stato organizzato dalla comunità cattolica al Seminario minore di Santa Maria, a Lahore. Vi hanno preso parte sacerdoti, religiosi, seminaristi, fedeli laici. “Anche se siamo i cittadini più vulnerabili del Pakistan, preghiamo per la giustizia e i diritti umani di tutte le minoranze, come assicurato dal fondatore del Pakistan, Muhammad Ali Jinnah”, ha detto ai presenti p. Inayat Bernard, fra gli organizzatori dell’incontro.

Durante la Giornata, a preghiere, invocazioni e inni, si sono alternati brani della Bibbia e testimonianze dirette, come quella del parroco della “Joseph Colony”, il quartiere cristiano attaccato un anno fa da estremisti islamici. Un catechista presente, Pervez Paulus, ha rimarcato che i fedeli del quartiere tuttora attendono giustizia e risarcimenti, e sono “tristi, impotenti e amareggiati”. Tutti hanno espresso fiducia nell’Alta Corte di Lahore, perché faccia giustizia per entrambi i casi. I cristiani credono che, per evitare abusi della legge di blasfemia, si potrebbe introdurre una norma che prevede che all’accusatore, se sono comprovate false accuse, venga comminata la stessa pena dell’accusato.