Mondo

Pakistan: in fin di vita musulmana convertitasi al cristianesimo. Ucciso il marito

Lotta tra la vita e la morte Nadia, giovane pachistana convertitasi dall’islam al cristianesimo dopo il matrimonio con Aleem, un ragazzo cristiano. 

Ne ha dato notizia Radio Vaticana, spiegando che «la famiglia della donna considera la ragazza un’apostata e il suo sposo colui che ha portato la giovane sulla ‘via della perdizione’». Così i due sposi sono stati costretti alla fuga ma, scoperti da alcuni membri della famiglia di Nadia lo scorso 30 luglio, Aleem è stato ucciso mentre Nadia si è «salvata miracolosamente», restando però gravemente ferita. «Ho incontrato diverse volte, nei Paesi islamici, questa mentalità dei genitori – osserva all’emittente vaticana padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia News – che vedono la conversione a una religione diversa dall’islam come una possibile dannazione per i propri figli. C’è uno strano amore per i propri figli che li porta a ucciderli piuttosto che vederli perduti in un futuro inferno islamico. Il Pakistan era nato, originariamente, come uno Stato che permetteva la libertà di religione, anche la libertà di convertirsi. Purtroppo nella società sono cresciute in questi decenni una fronda fondamentalista sempre più forte e una mentalità fondamentalista sempre più forte», che «permette di fatto queste uccisioni a livello di famiglia, di clan». «E inoltre – conclude – è probabile che gli assassini non verranno perseguiti».