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Papa Francesco: «ferma condanna» per strage in moschea nel Sinai. 235 morti

Un attentato nella moschea sufi di Bir Al-Abed, sul Sinai, ha provocato una strage di fedeli riuniti nella preghiera del venerdì. Il bilancio, ancora provvisorio, parla di 235 morti e 109 feriti. Il cordoglio del Papa e del nunzio in Egitto.

«L’attentato di oggi ci lascia tutti costernati. È un fatto terribile che non si può accettare». Raggiunto telefonicamente dal Sir, mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto, condanna in maniera ferma e netta il «terribile attentato di oggi nel Nord della Penisola del Sinai». La notizia, spiega il nunzio, «si è diffusa nel primo pomeriggio. Nel villaggio di Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, capoluogo del Governatorato del Sinai del Nord, c’è stato un gravissimo attentato, mentre le persone uscivano dalla moschea dopo la preghiera del venerdì. Si parla di circa 235 morti e centinaia di feriti». È un «fatto gravissimo». Sembra che i terroristi, riferisce mons. Musarò, «abbiano collocato degli ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all’uscita dei fedeli appunto dopo la preghiera del venerdì». Per il nunzio, «è interessante notare che qui, in Egitto, la prima condanna a questo atto terroristico sia giunta dall’Università islamica al-Azhar». Intanto, il presidente della Repubblica, Abd al-Fattah al-Sisi, ha dichiarato tre giorni di lutto cittadino. «Insieme con tutte le persone che vanno alla ricerca della pace e della convivenza pacifica – conclude il nunzio – bisogna condannare, ancora una volta ed energicamente, questo orribile attentato, affidare al Signore e alla sua misericordia coloro che hanno perso la vita e pregare perché guarisca presto chi è stato ferito».

Papa Francesco «è stato profondamente addolorato nell’apprendere della grande perdita di vite umane causata dagli attacchi terroristici alla moschea Rawda nel Nord Sinai». È quanto si legge nel telegramma di cordoglio per le vittime dell’attentato terroristico, inviato a nome del Santo Padre dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. «Esprimendo solidarietà al popolo egiziano in quest’ora di lutto nazionale», prosegue il messaggio, il Papa «raccomanda le vittime alla misericordia dell’Altissimo Dio e invoca divine benedizioni di consolazione e pace sulle loro famiglie». «Nel rinnovare la propria ferma condanna per questo efferato atto di brutalità diretto contro civili innocenti riuniti in preghiera, Sua Santità – conclude il telegramma – si unisce a tutte le persone di buona volontà nell’implorare che i cuori induriti dall’odio imparino a rinunciare alla strada della violenza che porta a così grande sofferenza, per abbracciare la via della pace».