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Regno Unito-Ue: Brexit, le preoccupazioni dei vescovi inglesi

Un momento politico molto significativo, una svolta storica per il Regno Unito ed esiste una serie di temi dei quali i vescovi cattolici stanno parlando col governo britannico. Nel giorno in cui la premier britannica Theresa May invoca l’articolo 50 del Trattato di Lisbona avviando, così, la procedura di divorzio del Regno Unito dall’Unione europea, Liam Allmark, portavoce della conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, spiega che la Chiesa ha a cuore alcuni argomenti che diventeranno oggetto delle trattative tra Gran Bretagna e Ue.

«I diritti dei cittadini europei nel Regno Unito nei prossimi anni, i rapporti del nostro Paese con le altre nazioni europee e anche il ruolo che la Gran Bretagna ha nel mondo», spiega Liam Allmark. «Ci sono circa tre milioni di cittadini europei che vivono qui e la maggioranza provengono da Paesi cattolici ed è importante rassicurarli sul loro futuro così che vivano presi dall’angoscia di non poter rimanere. I vescovi hanno chiesto e continueranno a chiedere ai ministri di governo quali garanzie possono dare a queste persone che i loro diritti, come cittadini del Regno Unito, saranno garantiti». Un altro tema caro ai vescovi cattolici di Inghilterra e Galles è quello degli irlandesi che vivono qui. «Ce ne sono circa 342mila in Gran Bretagna e molti sono cattolici e i vescovi hanno collaborato anche con la conferenza episcopale irlandese su questo tema», dice ancora Liam Allmark.

Anche il ruolo che il Regno Unito avrà nel mondo, una volta che non apparterrà più all’Unione europea, è un tema molto caro ai vescovi cattolici che si incontrano regolarmente nel Ccee, il Consiglio che riunisce le 37 conferenze episcopali europee spiega Liam Allmark. «Il tema della tutela diritti umani e il sostegno ai paesi più poveri è molto caro ai vescovi di Inghilterra e Galles che si incontrano regolarmente con i ministri del governo di Theresa May», continua Liam Allmark. «È importante che il nostro Paese non si chiuda su se stesso e abbia una prospettiva internazionale per la difesa dei diritti umani. Per quanto riguarda i diritti dei cittadini europei il ministro britannico dell’interno Amber Rudd ha detto, a febbraio, che garantire il loro status sarà una priorità del governo, durante i negoziati tra Gran Bretagna e Unione europea. I vescovi sono ansiosi che questo tema venga affrontato prima possibile e che i diritti degli europei, che rappresentano il 5% di tutta la popolazione, siano garantiti perché, per chi vive qui, essere rassicurato sul proprio futuro è importantissimo». Allmark spiega che ci sono diverse situazioni, dentro la comunità degli europei che vivono nel Regno Unito, perché «alcuni, che abitano qui da un certo numero di anni, hanno diritto di chiedere la cittadinanza ed esiste anche il problema delle status delle loro famiglie».