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SARS, IL VIRUS RESISTE ANCHE FUORI DEL CORPO UMANO

Il virus della Sars può sopravvivere anche fuori del corpo umano: diverse ore sulle superfici di mobili e oggetti, e alcuni giorni nelle feci, secondo studi ripresi dal quotidiano Washington Post. Esperimenti fatti a Hong Kong, in Cina, Giappone e Germania, scrive il quotidiano, mostrano che a temperatura ambiente il virus può vivere anche oltre 24 ore sulle superfici plastiche, ma resiste anche quattro giorni nelle feci. Ciò spiegherebbe come mai il contagio da Sars può avvenire anche senza contatto diretto, poiché basterebbe toccare la superficie di un tavolo o la maniglia di una porta per entrare in contatto con il virus. Mentre la sopravvivenza di questo nelle feci suggerisce la necessità di precauzioni particolari in ambienti come ospedali, complessi residenziali e altre strutture ad alta densità di presenza umana. Si ritiene tuttavia che la maggior parte dei contagi avvenga quando, come accade per influenza e raffreddore, una persona affetta tossisce o starnutisce, liberando nell’ambiente goccioline minuscole di espettorato contenenti il virus. Test fatti in Germania indicano inoltre che il virus è resistente ai piu’ comuni disinfettanti, mentre altri esperimenti eseguiti in Giappone suggeriscono che il microrganismo può vivere per periodi discreti anche a temperature molto basse, lasciando temere che riesca a sopravvivere alle temperature invernali.

Intanto continuano a salire i casi di polmonite atipica nel mondo. Sono 6.583 le persone contagiate e 461 le vittime, registrate dal primo novembre 2002 a oggi dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nell’ultimo bollettino. Le persone ricoverate in tutto il mondo sono 2.764. In particolare, in Italia, l’Oms riporta nove casi di Sars e nessuna vittima.Il Paese più colpito rimane la Cina, con 4.280 casi e 206 decessi. Seguono Hong Kong con 1.637 casi e 187 morti, Singapore (204 casi e 26 morti), Canada (148 casi e 22 morti). E ancora, Taiwan con 116 casi e 8 decessi, Vietnam (63 casi e 5 morti), Usa (61 casi e nessun decesso), Mongolia (8 casi), Thailandia (7 casi e 2 morti), Germania e Malesia (7). Seguono Gran Bretagna (6 casi), Francia (5), Australia (4), Svezia e Filippine (3), Brasile e Indonesia (2). Un caso ciascuno è segnalato invece in Svizzera, Spagna, Romania, Irlanda, Sud Africa, Kuwait, Bulgaria, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Polonia e Macao.

Raggiunge l’incredibile cifra di 16.436 il numero degli abitanti di Pechino in quarantena per prevenire il contagio della Sars. Tanti, nella capitale, sono entrati in stretto contatto con casi già confermati di polmonite atipica.

Centro medicina preventiva e tropicale

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Lo speciale Sars del Ministero della salute