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SIRIA: GREGORIOS III LAHAM (GRECO-MELKITA) «PAESE NEL CAOS, CRISTIANI IN FUGA»

«Un paese nel caos. Ad approfittarne sono banditi e criminali, stranieri infiltrati anche nelle fila dell’opposizione. Rapimenti, abusi, furti e violenze si ripetono contro i cristiani che stanno fuggendo. Scene che purtroppo abbiamo imparato a conoscere nel vicino Iraq». Nel giorno in cui i ministri degli Esteri dell’Ue hanno approvato un nuovo pacchetto di sanzioni, il 15°, contro il regime di Bashar al Assad, a parlare al SIR è il patriarca greco-melkita di Antiochia, Gregorios III Laham. Il duplice attentato dello scorso fine settimana a Damasco, che ha provocato oltre 50 vittime e centinaia di feriti, è per il patriarca «un atto di crudeltà senza precedenti che è costato la vita a tante persone innocenti. Violenze provocate da elementi stranieri infiltrati nel nostro Paese. I siriani, di qualunque fede, in particolare cristiani e musulmani, hanno convissuto per secoli in questa terra. La situazione di caos in cui ci troviamo non fa che alimentare la tensione ed il terrore soprattutto nelle minoranze». «Questi elementi violenti stanno trovando rifugio nei quartieri cristiani dopo che le forze di sicurezza siriane li avevano cacciati dalle loro postazioni. Molte famiglie cristiane stanno adesso lasciando le loro case» spiega Gregorios III citando l’esempio del villaggio di Qara dove in poco tempo sono arrivate, dalla zona di Homs, circa 600 famiglie.Nello stesso centro, il parroco della chiesa greco cattolica di San Michele lo scorso 11 maggio è stato aggredito da due uomini che lo hanno anche derubato di soldi ed oggetti personali. Diverse agenzie, tra cui Fides, riferiscono, inoltre, che uomini armati hanno espulso tutte le famiglie cristiane del villaggio di Al Borj Al Qastal, in provincia di Hama. Bande armate – nelle milizie del composito Esercito di liberazione siriano – sono penetrate nel villaggio, cacciando tutte le famiglie, prendendo possesso delle abitazioni e trasformando la chiesa del luogo in quartier generale militare. «Tutta questa violenza deve essere fermata – ribadisce il patriarca – non è possibile andare avanti così. Non basta dire che è il Governo che la commette. Ci sono tanti luoghi controllati dall’Opposizione e da persone armate se non banditi. I cristiani non sono sudditi del Governo, ma questo deve governare. Non si può assistere a tanta violenza in silenzio e nell’indifferenza del mondo. Se veramente si vuole ottenere la pace in Medio Oriente, e mantenere la presenza cristiana così vitale nella regione, è necessario risolvere il conflitto israelo-palestinese. L’Europa, prima di tutti gli altri paesi della comunità internazionale, deve impegnarsi in questa direzione». (Sir)