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Sierra Leone, «disastro senza precedenti»: oltre 100 bambini morti

Drammatica la situazione della capitale Freetown colpita da inondazioni e frane: 3.000 persone hanno perso la casa e vivono in strada, nel fango. Si stimano oltre 600 morti, 109 i bambini che hanno perso la vita. Iacomini (Unicef): cifra potrebbe raddoppiare.

«Il livello di danni  è senza precedenti»: Hamid El-Bashir Ibrahim, rappresentate Unicef rappresenta così la situazione della capitale della Sierra Leone Freetown colpita da inondazioni e frane, che hanno ucciso diverse centinaia di persone tra cui almeno 109 bambini, secondo fonti del governo. Si prevede che il numero di morti crescerà, con oltre 600 persone, tra cui molti bambini, che risultano ancora dispersi.

«I bambini sono rimasti senza casa, vulnerabili e terrorizzati. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerli da malattie e sfruttamento», ha sottolineato. – Da lunedì, quando il disastro ha colpito il Paese, il team dell’Unicef hanno risposto alle esigenze del grande numero di bambini e famiglie colpite, in particolare fornendo acqua potabile e igiene e distribuendo aiuti, tra cui medicinali, tende e guanti, in risposta alla richiesta di supporto da parte del Governo. L’Unicef offre anche sostegno psico-sociale a coloro che sono traumatizzati dall’emergenza. Con molte sorgenti d’acqua contaminate e danni alle reti idriche, sono in fase di allestimento serbatoi d’acqua per gli sfollati.

L’UNICEF sta collaborando con il Ministero della sanità e dei servizi sanitari e altri partner per prevenire la diffusione delle malattie causate dall’acqua.

Il governo della Sierra Leone sta portando avanti la risposta nelle 13 comunità colpite; la situazione più difficile è nell’area di Regent dove una frana enorme ha spazzato via le case. L’Ufficio della Sicurezza Nazionale della Sierra Leone (ONS) stima che più di 3.000 persone hanno perso le loro case. «Quello che sta accadendo in Sierra Leone (uno dei paesi più poveri e dimenticati del pianeta), a causa di frane e alluvioni,  è un disastro senza precedenti – sottolinea Andrea Iacomini portavoce dell’Unicef Italia – 3.000 persone hanno perso le proprie case, sono costrette a vivere terrorizzate ai bordi delle strade tra fango e melma. È difficile stabilire il numero dei morti. Sappiamo purtroppo che hanno perso la vita oltre 109 bambini ma  è una cifra che potrebbe drammaticamente raddoppiare nelle prossime ore». (www.redattoresociale.it)