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Siria: Aleppo, ucciso da una bomba un operatore della Caritas

Martedì scorso è morto Safouh Al-Mosleh, membro del Comitato Centrale di Caritas Siria, rappresentante della comunità greco-cattolica. E’ stato ucciso da una bomba da mortaio caduta nel suo appartamento a Farhat Square, ad Aleppo, zona simbolo della cristianità dove ci sono tre cattedrali: greco-cattolica, armena e maronita. 

Ne ha dato notizia Caritas italiana, rinnovando il suo sostegno e la sua vicinanza a Caritas Siria, a mons. Audo, presidente di Caritas Siria e vescovo di Aleppo e a tutti gli operatori di Caritas Aleppo. C

omplessivamente la situazione nel nord della Siria sta peggiorando di giorno in giorno, soprattutto dopo che le milizie jihadiste, alla fine di marzo hanno preso la città di Idlib. La città si trova nella parte nord-ovest della Siria, non lontana dalla strada strategica che collega Aleppo a Damasco. La situazione ad Aleppo, attualmente, è altamente pericolosa in quanto si trova tra due distretti che sono sotto il controllo dell’Isis e del Fronte Al-Nosra che fa capo ad al-Qaeda. Da giorni che Aleppo è isolata dal resto del mondo. Sono interrotte comunicazioni e rete elettrica e negli ultimi giorni la situazione è terribilmente peggiorata con l’escalation delle bombe da mortaio che stanno colpendo la città tutti i giorni.