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Siria, Gregorios III su vescovi rapiti: si parla di rilascio ma no conferme

Potrebbero essere rilasciati domani, giorno della festività islamica di Eid al-Adha, i due vescovi ortodossi di Aleppo rapiti in Siria lo scorso 22 aprile. La notizia è stata diffusa da quotidiano libanese «The Daily Star» che cita la dirigenza della Lega siriaca in Libano, associazione impegnata al fianco dei cristiani siriani che si sta interessando del caso, e riporta anche la dichiarazione del generale Abbas Ibrahim, responsabile dei servizi di sicurezza libanesi.

«Sapevamo di una simile possibilità – dice al Sir il patriarca greco-melkita di Antiochia, Alessandria e Gerusalemme, Gregorios III Laham – anche se notizie di questa mattina sembrerebbero allontanare la data del rilascio. Non ci sono conferme, quindi, di un rilascio domani. Del vescovo greco ortodosso di Aleppo, Boulos al-Yazigi e del siriaco ortodosso Youhanna Ibrahim, non abbiamo notizie. Ritengo positivo, tuttavia, il fatto che si parli di un accordo per il rilascio, poiché questo vuol dire che sono vivi». «La Siria – aggiunge il patriarca parlando della situazione interna al Paese – vive in pieno caos». Vittime ed esplosioni si susseguono ogni giorno. È di oggi la notizia che a Idlib, nella Siria nord-occidentale, nell’esplosione di un’autobomba sono rimaste uccise almeno 20 persone.

Ma anche a Damasco, dichiara il Gregorios III, «c’è stata un’esplosione in pieno centro. Ad Aleppo si registra la maggiore violenza, mentre nel villaggio cristiano di Maloula, ormai svuotato, si continua a combattere. Gli abitanti si sono rifugiati a Damasco dove abbiamo anche trasferito tutti gli alunni, oltre 200, di una scuola statale. Abbiamo messo loro a disposizione i locali di una parrocchia e così possono continuare le lezioni».

Le speranze del patriarca melkita in una fine delle ostilità e nell’inizio di un negoziato sono appuntate nella conferenza di Ginevra 2: «spero che la comunità internazionale la possa al più presto organizzare. Sarebbe la risposta migliore alle pressanti richieste di Papa Francesco che chiede di pregare per la Siria». A tale riguardo Gregorios III esorta il Consiglio nazionale siriano, il gruppo più importante di opposizione al regime all’interno della Coalizione nazionale siriana, a partecipare alla conferenza di pace Ginevra 2 e di non dare seguito alla minaccia di boicottaggio. «Chiediamo a questi nostri fratelli siriani di partecipare e di avere, come chiede il Corano, una parola comune. Questo è molto importante per il futuro della Siria».