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Siria: Msf, 100 mila persone bloccate tra la linea del fronte, i territori curdi e la frontiera turca

Nel nord della Siria aumentano i combattimenti e più di 100mila persone si trovano bloccate tra la linea del fronte, i territori curdi e la frontiera turca. La denuncia è di Medici senza Frontiere che parla di situazione critica per decine di migliaia di persone intrappolate nel distretto di Azaz, nel governatorato di Aleppo in Siria settentrionale: «la violenza si avvicina, la gente fugge dai campi sfollati e i medici dalle strutture sanitarie».

L’ospedale di Msf nel distretto di Azaz è ancora in funzione e negli ultimi giorni ha fornito cure d’emergenza a 700 pazienti (tra cui 24 feriti di guerra e 8 partorienti). Nell’ultimo anno la frontiera è stata chiusa per tutti tranne i siriani gravemente malati e alcuni membri del personale umanitario con permessi speciali. Il riaccendersi di violenti combattimenti nell’ultima settimana ha portato più di 35mila persone a fuggire dai campi sfollati presi dal gruppo dello Stato islamico o troppo vicini alle linee del fronte. «Vediamo decine di migliaia di persone costrette a fuggire ma senza alcun posto sicuro dove andare, intrappolate in questo sanguinoso, brutale confitto» ha detto Muskilda Zancada, capo missione di Msf in Siria.

«Le nostre équipe mediche stanno lavorando in condizioni incredibilmente difficili e data la gravità della crisi abbiamo deciso di concentrarci sugli interventi salva-vita di emergenza». Msf chiede alle parti in conflitto di rispettare i civili e le strutture sanitarie, «siamo molto preoccupati per la sicurezza della popolazione se le linee del fronte continueranno ad avvicinarsi» ha aggiunto Zancada. Per Loris De Filippi, presidente di Msf «è inaccettabile che gli attuali sforzi dell’Ue siano concentrati su come riportare i siriani in Turchia, piuttosto che sul garantire sicurezza e protezione a quanti si trovano ammassati al confine tra Siria e Turchia».