Mondo

Siria, «Pro Terra Santa» invia aiuti ad Aleppo

In arrivo beni alimentari e medicinali grazie a un progetto dell’Associazione pro Terra Sancta finanziato dalla Cooperazione italiana alla Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri.

Nella prima settimana di maggio sono arrivati nuovi aiuti umanitari alla popolazione di Aleppo, cittadina a nord-ovest della Siria, dove il conflitto, in corso da più di quattro anni, è particolarmente violento e incessante. Il 60-70% della popolazione vive al di sotto della linea di povertà, non ha lavoro, cibo e medicinali ma specialmente ha perso ogni speranza, ha smesso di credere in un cambiamento, di reagire e perfino di curarsi.

L’Associazione pro Terra Sancta, grazie al progetto «Emergenza Siria: supporto alle popolazioni vittime del conflitto» finanziato dalla Cooperazione italiana alla Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, ha potuto consegnare un considerevole numero di generi alimentari, beni di consumo e medicinali che nei prossimi giorni saranno distribuiti al Centro di accoglienza francescano e all’Ospedale «La Speranza» (Al-Rajaa).

L’associazione pro Terra Sancta sostiene l’Ospedale al-Raja’ da diversi mesi. Situato nella zona Ovest – la parte controllata dal Governo – la struttura continua a garantire cure ed eseguire interventi chirurgici grazie alla costanza e alla dedizione della direzione e del personale medico e infermieristico. La scarsità di risorse e l’innalzamento dei prezzi stanno mettendo però a rischio la sua sopravvivenza. Per questa ragione c’è molta attesa per i nuovi aiuti. Si tratta di beni di consumo (disinfettanti, guanti e maschere per operazioni, occorrente per suture, fasciature, ingessature, bendaggi ecc.) e medicinali (antinfiammatori, antibiotici, antidolorifici, anestetici ecc.): circa ottocento pacchi arrivati in due trasporti separati per ragioni di sicurezza. Questa preziosa fornitura contribuirà a far fronte alle emergenze sempre maggiori e a garantire le cure ai pazienti che soffrono di malattie croniche. Si è calcolato che nel 2014 ogni mese si sono rivolte a questa struttura ospedaliera circa 800-1000 persone.

Al centro di accoglienza del Convento francescano della Custodia di Terra Santa sono destinati invece due camion contenenti generi alimentari di prima necessità per serviranno a circa 400 famiglie residenti. Il parziale isolamento di Aleppo dal resto delle aree controllate dal governo e la crescente disoccupazione ha reso la popolazione ancora più vulnerabile e bisognosa di beni essenziali: olio, latte, burro, formaggio, riso, pasta, legumi, cibo in scatola, tè. Ogni famiglia riceverà un pacco contenente gli alimenti, proporzionale al numero dei membri che la compongono. Il fabbisogno è stato calcolato dagli operatori del centro che per tutto questo periodo di preparazione hanno lavorato dalla Siria in costante comunicazione con lo staff dell’Associazione.

I pacchi saranno assemblati e distribuiti nei prossimi giorni con l’aiuto di un gruppo di volontari del centro, coordinati da fra Ibrahim, Parroco di Aleppo e responsabile locale.

Nelle prossime settimane altri rifornimenti saranno destinati sempre ad Aleppo e alla comunità di Knayeh, Villaggio nella zona dell’Oronte vicino alla Turchia in grave difficoltà e isolamento, dove alcuni mesi fa sono stati rapiti (e poi per fortuna rilasciati) il Parroco fra Hanna Jallouf e diversi civili.

La presenza della Custodia di Terra Santa in Siria è sempre costante e attiva, grazie al supporto dell’Associazione pro Terra Sancta, ma il bisogno è enorme e richiesta di aiuto in continuo aumento. I frati della corda qui rappresentano la Chiesa cattolica di rito latino. Attualmente sono 14 e risiedono a Damasco, Aleppo e in tanti villaggi nella valle dell’Oronte al confine con la Turchia. Le campagne di raccolta fondi hanno permesso di continuare a sostenere gli aiuti ai Conventi e ai 4 Centri di accoglienza attivi, oltre ad Aleppo, nelle località di Damasco, Latakia, e Knayeh. I centri hanno lo scopo di offrire posti letto agli sfollati, affrontando svariate situazioni di emergenza e fornire i beni essenziali di prima necessità.

Le organizzazioni umanitarie hanno gravi difficoltà a entrare in Siria e quindi a operare direttamente sul territorio: la maggior parte degli interventi finanziati è gestita in modalità remota dai Paesi confinanti. La presenza di Parrocchie e Conventi permette ai frati della Custodia di Terra Santa maggiore libertà nel portare aiuti alla popolazione, anche se i rischi sono altissimi.