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Siria: Qamishli, tre morti in attacco suicida. Salvo il patriarca siro-ortodosso Ignazio Efraim II

Tre persone sono state uccise da un attacco suicida compiuto ieri durante una assemblea religiosa organizzata a Qamishli, nel Nord della Siria, per commemorare il cosiddetto «genocidio assiro» del 1915, compiuto dall’esercito ottomano.

Secondo quanto riferiscono fonti locali a Fides, l’attentatore ha cercato di entrare nella sala in cui le persone erano riunite, ma è stato fermato dalle forze di sicurezza locali e si è fatto esplodere in mezzo a loro. L’incontro voleva celebrare la strage del 1915, nota anche come il «massacro di Sayfo», compiuto dall’esercito ottomano durante la prima guerra mondiale. Secondo le stime degli storici, le vittime assire di quel massacro furono circa 250mila anche se alcune fonti ritengono che i morti furono 750mila. Alla celebrazione era presente il capo della Chiesa ortodossa siriaca, il Patriarca Ignazio Efraim II. A garantire la sicurezza vi erano le forze di sicurezza «Sotoro», milizie cristiane nate nel Nordest della Siria. L’attacco, che non è il primo nella città di Qamishli, non è stato rivendicato. Il Patriarca ha presieduto il 19 giugno, a Qamishli anche un evento in cui è stato inaugurato un monumento commemorativo del genocidio assiro. La città di Qamishli, a maggioranza curda, è attualmente divisa tra una parte controllata dalle milizie curde e una parte sotto controllo delle forze governative siriane.