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Siria, appello del patriarca Twal: «Fermiamo la guerra»

«Fermiamo la guerra. Facciamo tacere le armi»: è l'appello per la Siria del patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, che oggi ad Assisi è stato insignito del riconoscimento internazionale «Pellegrino di pace», promosso dal Mcl, Movimento cristiano lavoratori e del Centro internazionale per la pace tra i popoli della città francescana.

«La nostra preghiera – ha detto il patriarca – non può dimenticare la Siria, i suoi rifugiati. Quei cristiani che stanno vivendo un dramma che si consuma, giorno dopo giorno, quelli che restano e quelli che sono costretti ad abbandonare la loro terra. Da questa città lancio un appello: fermiamo la guerra. Facciamo tacere le armi. Dalla terra di San Francesco, rivolgo un pressante invito a tutti gli uomini di buona volontà, a riprendere il dialogo per il conseguimento della pace».

«Noi abitanti della Terra Santa e del Medio Oriente – ha aggiunto – non possiamo che sperare che si ponga fine alla crudeltà della violenza e della morte. Devono cadere: l’odio, l’ignoranza reciproca, la sfiducia e la paura. C’è tanta gente che, purtroppo, ama la paura, alimenta la paura; gente che ha più paura della pace che della guerra». Il patriarca facendo proprie le parole di Giovanni Paolo II ha ribadito centralità della «questione Gerusalemme» nella soluzione delle crisi mediorientali «la mancata ricerca di una soluzione adeguata della questione, così come un rassegnato rinvio del problema, non fanno che compromettere ulteriormente l’auspicabile composizione pacifica ed equa della crisi di tutto il Medio Oriente». Twal ha voluto dedicare il riconoscimento a quanti «silenziosamente lavorano per la pace in Terra Santa e nel mondo».