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Siria: appello in aiuto per le suore e gli orfani del monastero di Maaloula

Un messaggio disperato di aiuto dal cuore ferito della citta cristiana di Maaloula: il monastero di Santa Tecla dove sono rimaste bloccate le suore e i bambini dell'orfanatrofio, una quarantina circa di persone.

Sono senza elettricità, acqua e cibo e lanciano un Sos alla Croce Rossa siriana e internazionale perché invii convogli speciali di approvvigionamento che possano garantire loro la sopravvivenza, soprattutto ora che colpi di arma da fuoco hanno danneggiato il generatore elettrico impedendo così anche l’arrivo dell’acqua nel monastero. A lanciare per loro l’appello è oggi il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente.

Il monastero si trova nella città di Maaloula. Dal 5 settembre, è una città fantasma, al centro di continui scontri a fuoco. Nessuno è rimasto. L‘unica presenza sono appunto le suore greco-ortodosse del monastero di S. Tecla che hanno scelto di restare per pregare e difendere il luogo sacro. «Lanciamo – scrive il Patriarcato – un appello solenne e urgente alla Croce Rossa siriana e alla Croce Rossa Internazionale e a tutte le organizzazioni governative e non governative che si occupano di aspetti umanitari perché possano garantire i rifornimenti necessari agli abitanti del monastero». «Questo permetterà loro di rimanere nel monastero e nella città come testimoni della loro appartenenza a questa terra che amiamo».