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Siria: mons. Hindo (siro-cattolico), famiglie cristiane in fuga da Hassake

Nella città siriana di Hassake, si combatte strada per strada, dopo che i miliziani jihadisti (Daesh) sono riusciti, giovedì scorso, a entrare in alcuni quartieri, provocando l'esodo di massa di almeno 120mila persone.Tra i primi a fuggire, quasi 4.000 famiglie cristiane appartenenti a varie Chiese che hanno in gran parte trovato rifugio a Qamishli, città raggiunta anche dall'Arcivescovo Jacques Behnan Hindo, alla guida dell'arcieparchia siro-cattolica di Hassakè Nisibi.

«L’esercito governativo – riferisce monsignor Hindo all’agenzia Fides – sta riguadagnando terreno, con molta difficoltà, visto che si combatte in ambiente urbano». Dal suo racconto emerge che una parte della popolazione locale si è messa dalla parte dei miliziani del Daesh. «Quando questi sono arrivati nel quartiere di al-Nachwa, – afferma l’arcivescovo – da lì hanno fatto uscire le donne e i bambini. Ma i maschi giovani e adulti sono rimasti, e si sono schierati col Daesh». Intanto per la nuova massa di profughi concentrata soprattutto a Qamishli, è già iniziata l’emergenza umanitaria. «Caritas Siria ha mandato i suoi aiuti – riferisce Hindo – ma le esigenze aumentano di giorno in giorno. Tra i cristiani non ci sono feriti, ma anche molti di loro, come tutti gli altri, sono concentrati in accampamenti di fortuna. Tanti dormono all’aperto, e la situazione si complica di giorno, per il  caldo insopportabile».