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Siria: padre Alsabagh (parroco Aleppo), situazione resta difficilissima. Adottate 740 famiglie

«Se dal 22 dicembre non sono più caduti missili nel centro di Aleppo, tante battaglie atroci tra l’esercito siriano e l’Isis continuano e la strada principale che conduce alla città rischia sempre di essere bloccata». Lo dice al Sir padre Ibrahim Alsabagh, parroco della parrocchia latina di san Francesco di Assisi nel quartiere di Azizieh ad Aleppo, facendo un punto sulla situazione della città martire siriana.

«La realtà – spiega – resta difficilissima. Tutti i quartieri sono devastati, l’elettricità manca e la comunità continua ad acquistarla dai generatori sparsi nelle strade. Per l’acqua abbiamo in progetto di costruire dei pozzi. Inoltre abbiamo fornito 1500 depositi di acqua da tenere in casa. Continuiamo ad affrontare l’emergenza: consegniamo più di 3mila pacchi alimentari al mese e a gennaio abbiamo adottato 740 famiglie sposate nel 2012: ho promesso che a maggio avremmo incluso anche quelle che si sono unite nel 2010. Si tratta di un grande progetto umano e spirituale che necessita di un accompagnamento materiale per assistere la scelta eroica di avvicinarsi al sacramento del matrimonio, e al dono della vita». «Adottare» significa fornire un pacco alimentare di 40 dollari ogni mese e dare un aiuto economico per spese indispensabili come l’elettricità, che costa 20 dollari al mese. In tutto assicuriamo alle famiglie 100 dollari mensili, ai quali si aggiunge l’assicurazione medica, in particolare durante gravidanza, nascita e post-partum.

Conclude il parroco: «Il progetto è stato sostenuto in parte da Papa Francesco. Al termine dei suoi esercizi spirituali di Quaresima ha diretto ad Aleppo 100mila euro. Gli ho scritto una lettera di ringraziamento in cui dettagliavo i conti. Abbiamo ricevuto la somma il 17 marzo e il 18 la metà era già stata utilizzata: le famiglie hanno bisogno complessivamente di quasi 50mila euro al mese. Cerchiamo di procurare loro il minimo e vivere la povertà con dignità umana».