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Siria, per Amnesty la repressione continua

In Siria la repressione continua. La denuncia di Amnesty international

«Nonostante il governo siriano abbia dichiarato di voler attuare alcuni dei sei punti del piano di Kofi Annan, la repressione continua». Lo denuncia oggi Amnesty international rendendo noto l’arresto, il 1° aprile, di 13 studenti dell’Istituto commerciale di Daraya. Le loro famiglie non sanno dove e in quali condizioni siano detenuti. Secondo testimonianze oculari, i 13 ragazzi (tutti di età compresa tra 17 e 19 anni) sono stati perquisiti, picchiati e insultati da uomini in borghese di fronte ad altri studenti, prima di essere portati via. Gli uomini in borghese apparterrebbero ai servizi segreti dell’Aeronautica, responsabili di molti, se non della maggior parte, degli arresti effettuati a Daraya sin dall’inizio della rivolta, nel marzo 2011. “Sono migliaia le persone detenute in tutta la Siria. Molte di loro si vedono impedito ogni contatto col mondo esterno, compresi gli avvocati, e sono a rischio di tortura – ha dichiarato Ann Harrison, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International -. Andare avanti con questo tipo di detenzioni e fare nuovi arresti come quelli del 1° aprile a Daraya fa venire seri dubbi su quanto il governo sia seriamente intenzionato ad attuare il piano Annan. Da quando, il 27 marzo, la Siria ha accettato il piano Annan, Amnesty ha ricevuto i nomi di 232 persone uccise, tra cui 17 bambini. (Sir)