Mondo

Sud Sudan, ferito in un agguato missionario comboniano congolese

Un missionario comboniano di nazionalità congolese è stato ferito in un agguato stradale nel Lakes State in Sud Sudan. Il fatto è accaduto l’11 settembre.

Secondo fonti della Chiesa contattate dall’Agenzia Fides nel Paese africano, il missionario, del quale si conosce solo il nome di battesimo, p. Placide, si trovava insieme ad altre persone su un autoveicolo che percorreva la strada che va da Rumbek (capitale del Lakes State) a Mapuordit, dove i missionari comboniani hanno una missione.

Intorno alle 6 del pomeriggio dell’11 settembre, all’altezza dei villaggi di Makur Agar e Agany, l’autoveicolo è stato attaccato a colpi d’arma da fuoco da tre uomini armati, dei quali uno sembra indossasse un’uniforme militare. L’unico ad essere colpito è stato il missionario congolese. Ha riportato alcune ferite ma non sono stati lesi organi vitali. P. Placide dovrebbe essere stato trasportato a Nairobi, in Kenya, per essere sottoposto ad un intervento chirurgico.

«Questo episodio può essere collocato nel contesto di instabilità e violenza che caratterizza tutto il Sud Sudan» dicono le fonti di Fides. «Nel caso del Lakes State, più che la guerra civile tra l’ex Vice Presidente Riek Machar ed il Presidente Salva Kiir, formalmente conclusasi con gli accordi firmati ad agosto, sono le dispute tra clan rivali legate ai furti di bestiame a provocare le violenze. L’anno scorso e quest’anno ci sono stati numerosi morti negli scontri tra clan, che un tempo avvenivano con le lance, ora usando armi da guerra facilmente reperibili nel Paese.

Il Lakes State è stato toccato marginalmente dalla guerra civile ma è stato lasciato alla mercé degli scontri interclanici. Ora se l’accordo di pace nazionale tiene, si aprono spazi per la società civile e per le autorità per trovare i modi per risolvere le dispute tribali» concludono le fonti di Fides.