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Suore di Maaloula: Patriarca di Antiochia, ora liberazione di tutti i rapiti

Il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente esprime «grande gioia» per la liberazione «delle nostre sorelle monache e degli orfani», avvenuta in questi giorni e nel ringraziare quanti si sono prodigati per riportarli tutti a casa «sani e salvi» rivolge ancora una volta un appello per la liberazione di tutti i rapiti in Siria tra i quali ci sono sacerdoti e i due vescovi di Aleppo Youhanna Ibrahim, metropolita per i siriaci ortodossi e Boulos Yazigi, metropolita per i greco-ortodossi.

Con il loro rapimento avvenuto lo scorso anno nel mese di aprile – si legge in un comunicato diffuso ieri sera dal Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia – «la Chiesa di Antiochia ha pagato in Siria un tributo pesante per la pace». Poi in dicembre è arrivata la notizia del rapimento delle suore del monastero di Maaloula che è stata vissuta come «una ferita che si aggiungeva alle altre ferite».

Il Patriarcato si rallegra che «l’impegno prodigato abbia prodotto i risultati sperati ed abbia permesso con l’aiuto dell’Onnipotente, il loro ritorno a casa sani e salvi. Il Patriarcato, rivolgendo i suoi ringraziamenti per gli sforzi compiuti da tutte le parti, prega e si adopera con tutte le persone di buona volontà per la liberazione di tutti i rapiti tra i quali i metropoliti Youhanna e Boulos e i preti. Il Patriarcato – si legge ancora nel comunicato – invita tutti a rifiutare gli anatemi, i terrorismi, le violenze e i rapimenti, pregando che la Siria possa rinascere nella pace e nella dignità della persona umana, evitando ulteriori effusione di sangue degli innocenti, garantendo un Oriente stabile e un mondo sicuro».