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Terra Santa: Abusahlia (Caritas Jerusalem), «Gente felice per unità palestinese»

«La gente di qui è tutta contenta. E i palestinesi della Striscia di Gaza sono ancora più contenti di noi». Così padre Raed Abusahlia, Direttore generale di Caritas Jerusalem, descrive a Fides i sentimenti che prevalgono nella popolazione palestinese dopo l‘annuncio della riconciliazione tra Hamas - il Partito-movimento di marca islamista che controlla la Striscia di Gaza - e le forze politiche legate all‘Olp, che dirigono l‘Autorità nazionale palestinese.

Nei colloqui tra i rappresentanti di Hamas e gli inviati di Fatah (il partito del Presidente palestinese Abu Mazen) è stata concordata la formazione, entro cinque settimane, di un governo palestinese di unità nazionale. Entro sei mesi i palestinesi saranno chiamati a votare per eleggere il nuovo Consiglio legislativo nazionale.

«La riconciliazione tra le forze politiche palestinesi» osserva il direttore, «ha suscitato reazioni negative in Israele e anche negli Usa. Ma proprio la divisione tra i palestinesi era un fattore che indeboliva il processo di pace. Tutto il mondo pensava: i palestinesi con quale forza possono partecipare al processo di pace, se sono divisi tra di loro? E solo una politica imperiale poteva pensare di imporre una pacificazione di facciata tagliando fuori Hamas e la popolazione di Gaza, dopo il disastro provocato in quel territorio che è diventato una prigione a cielo aperto segnata dalla povertà e dalle incursioni militari israeliane».

Secondo il sacerdote del Patriarcato latino di Gerusalemme «il cammino per raggiungere l‘effettiva riconciliazione sarà lungo e difficile. Andrà accompagnato e verificato passo dopo passo. Ma mi sorprendono le reazioni dei sedicenti ‘democratici‘ che pretendono di impedire per i palestinesi il pieno esercizio della democrazia, attraverso libere elezioni». A giudizio del direttore di Caritas Jerusalem, occorrerà accettare il responso delle urne anche per quanto riguarda i voti che verranno raccolti da Hamas. Nel contempo, padre Abusahlia prevede una flessione del consenso elettorale del movimento islamista, dopo che i palestinesi «hanno visto i risultati di quella scelta».