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Terra Santa: Lansu (Pax Christi int.), «Nessuna alternativa al dialogo tra Israele e Palestina»

«I leader israeliani e palestinesi devono tornare a parlarsi. È questo l’unico modo per riprendere il cammino per arrivare alla pace». È l’auspicio espresso al Sir da padre Paul Lansu, consigliere politico di Pax Christi International, l’organismo cattolico che dal 13 maggio, a Betlemme, sta celebrando il suo 70° anniversario. 

«Ci sono molte associazioni a livello di società civile sia palestinese che israeliana che già dialogano da anni – spiega Lansu – e che cercano di costruire ponti di comprensione e di avvicinare le due parti. Un lavoro che non deve fermarsi come ci insegna Papa Francesco». Secondo Lansu questo impegno deve trovare «concretezza attraverso la sempre maggiore conoscenza delle situazioni sul terreno e dei motivi che generano i conflitti. Non esistono alternative al dialogo anche quando questo sembra non dare i risultati attesi e sperati». Per questo vanno create «le giuste condizioni perché il dialogo attecchisca», una di queste, dichiara Lansu, «è fermare il commercio di armi che alimenta il circolo vizioso della violenza. L’enorme cifra spesa nel mondo ogni anno per le armi potrebbe essere reinvestita in progetti di cooperazione, di sviluppo economico, sociale, culturale specialmente in quei Paesi dove le crisi attecchiscono più facilmente».

Oggi i 150 delegati da 30 paesi del mondo, presenti a Betlemme, saranno impegnati in laboratori con a tema il dialogo, la riconciliazione e il conflitto israelo-palestinese. Nel pomeriggio verranno allestiti degli stand in cui le delegazioni presenteranno le loro attività nei rispettivi Paesi. In serata, infine, Pax Christi international conferirà il «Pax Christi peace award» a una associazione di donne colombiane, la «Women, peace and security Collective for reflection and action» che si è distinta per il suo impegno di pace nel Paese promuovendo una trasformazione etica della società. Domani la chiusura con una marcia silenziosa nei pressi del Muro israeliano fino al punto dove Papa Francesco si fermò a pregare quando, il 25 maggio 2014, giunse a Betlemme per il suo viaggio pastorale in Terra Santa.

Disappunto è stato espresso da Pax Christi International per il rifiuto del visto di ingresso da parte delle autorità israeliane al suo segretario generale, José Henríquez. In una nota Pax Christi international dichiara che «l’assenza di José è una grande tristezza per noi. Siamo vicini al nostro Segretario Generale, uomo di grande integrità. Non c’è alcun motivo per cui dovrebbe essere rifiutato l’ingresso». Parlando da Amman, in Giordania, Henríquez ha espresso il suo forte disappunto per la decisione dei funzionari di frontiera israeliana e ha aggiunto: «Sto vivendo questa esperienza in profonda solidarietà con il popolo palestinese. Questa è solo una piccola parte di quello che i palestinesi vivono quando viene loro negato l’accesso a Gerusalemme Est per le cure mediche, le riunioni di famiglia e anche per le celebrazioni religiose».